leggete l'articolo scritto da Deborah Fait e riportato da Emanuel Baroz sul sito "Focus on Israel" che è intitolato "Taqyyia: mentire per il bene dell’Islam".
Inizio nel mondo in cui inizia l'articolo.
Un ministro siriano dell’educazione scrisse nel 1968: “L’odio per gli ebrei con cui indottriniamo le menti dei nostri figli fin dalla loro nascita è sacro“.
Questo è il succo che ha avvelenato tutta la storia di Israele e degli ebrei, il nocciolo della propaganda islamica che l’occidente non capisce: la programmazione all’odio attraverso la taqyyia, la menzogna permessa, anzi caldamente consigliata, purché porti bene all’Islam.
La taqqyia altro non è che una pratica con cui chi la pratica (mi si perdoni il bisticcio) cerca l'amicizia ed il consenso dell'altro, dissimulando il proprio pensiero reale.
Questo è un problema molto grosso.
In pratica, una persona che si trova di fronte un musulmano non sa se quest'ultimo è una persona perbene o un terrorista fanatico pronto a fare del male al prossimo quando può.
La taqqyia viene insegnata fin dalla tenera età, come viene insegnato ad odiare.
Io penso che anche Papa Francesco, il Papa del dialogo, debba stare attento.
Cordiali saluti.
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