Cari amici ed amiche,
leggete l'editoriale di Giorgio Mulé su "Panorama" che è intitolato "Italia, Paese senza verità".
L'articolo inizia così:
"Senza scomodare Lorenzo de' Medici e il suo "del doman non v’è certezza", a me sembra che ci tocchi vivere un tempo in cui "grande è la confusione sotto il cielo", eppure (con il permesso di Mao) la situazione non è affatto divertente.
Da un campo all’altro arranchiamo senza certezze.".
Prendiamo (ad esempio) quello che accade in Calabria ed in Sicilia, ove il maltempo fa danni a più non posso.
Ci sono frane ed allagamenti e (per colpa di una frana) a Messina è mancata l'acqua per sei giorni.
Ora, in un Paese le istituzioni si metterebbero subito al lavoro e tutti si rimboccherebbero le mani per trovare una soluzione.
Invece, qui in Italia, vi è un vergognoso rimpallarsi di responsabilità tra i vari livelli istituzionali.
Inoltre, vi sono situazioni assurde.
Prendiamo (ad esempio) il caso dei matrimoni gay contratti da cittadini italiani all'estero.
Il TAR del Lazio ha detto che possono essere trascritti dalle amministrazioni comunali italiane ma il Consiglio di Stato ha detto l'esatto contrario.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha comunicato che mangiare carne rossa porta il cancro.
Questa comunicazione ha scatenato una vera e propria battaglia ideologica.
I vegetariani ed i vegani militanti iniziano ad inveire contro coloro che mangiano carne, arrivando a definire questi ultimi come "immorali".
Peccato (per i vegani ed i vegetariani) che anche Adolf Hitler fu un vegetariano e non fu certo un sant'uomo.
Inoltre, mia nonna non mangiava certo quintali di carne e morì di tumore.
Termino riprendendo in parte le parole dell'articolo.
In questa Italia, che interpreta e non decide, non si riesce a produrre una verità.
Non resisto a sottoporvi un ultimo parallelo. Ma perché i dipendenti del Comune di Sanremo accusati di assenteismo sono stati immediatamente sospesi o arrestati, mentre a Palermo dopo mesi di rivelazioni sul più grande scandalo che investe la magistratura i giudici stanno ancora valutando il destino di un manipolo di loro colleghi, tutti ancora liberi e con la toga sulle spalle, nonostante abbiano fatto carne di porco - questa sì cancerogena e letale - dell’antimafia?
Ancora una volta la corporazione dei magistrati dimostra di applicare due pesi e due misure: implacabile e velocissima quando guarda fuori dal suo cerchio, lentissima e cauta nel far pulizia al proprio interno.
Ancora una volta la corporazione dei magistrati dimostra di applicare due pesi e due misure: implacabile e velocissima quando guarda fuori dal suo cerchio, lentissima e cauta nel far pulizia al proprio interno.
E poi dicono che la politica è la "casta".
Cordiali saluti.
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