Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo scritto da Claudio Martelli su "Panorama", il quale è intitolato "L'antimafia che sembra una mafia".
Il caso del giudice Silvana Saguto, presidente della sezione del Tribunale che nomina gli amministratori giudiziari dei patrimoni, delle imprese e dei conti sequestrati a Cosa nostra, fa discutere.
La dottoressa Saguto affida da anni molti incarichi allo stesso avvocato, Gaetano Cappellano Seminara, il quale come compenso ha ricevuto ben 6.000.000 di Euro, senza parlare anche degli emolumenti che percepisce come amministratore giudiziario in varie società.
Grato della fiducia, l'avvocato sceglie come consulente ben retribuito il marito di Silvana Saguto.
Qui si è innescato un giro di spese pazze ed ingiustificate, che sono finite all'attenzione della Procura di Caltanissetta, la quale ha fatto partire un'indagine.
Per esempio, vi è il caso di Elio Caramma, figlio della giudice e chef di ristorante che si è laureato in economia con una tesi di cui non conosce nemmeno il titolo.
Secondo i mass media, essa sarebbe stata scritta da un professore dell'università di Enna, Carmelo Provenzano, anche lui nel giro, il quale ha ricevuto un bonifico di 2.000 Euro, dopo l'esame vittorioso.
In pratica, si è creato un giro di spese e raccomandazioni intorno ai beni confiscati alla mafia, beni che dovrebbero essere riutilizzati per la comunità.
Tutto questo crea sfiducia verso le istituzioni e non è certo una bella cosa per la lotta alla mafia.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento