leggete l'articolo da me scritto sul blog "Ribellione Nazionale" e che è intitolato "Facebook, cosa accade?".
Il mio amico e socio Morris Sonnino (che collabora con me anche sul succitato blog) è un sionista convinto.
Anche per questo, io e lui andiamo d'accordo.
Se facessi un'azienda con Morris e Stephanie Caracciolo, io farei un affare, visto che sarebbero due soci di cui potersi fidare.
Lui aveva pubblicato una foto sul suo profilo.
Quella foto è stata segnalata da qualcuno e potrebbe essere rimossa, perché (secondo qualche testa vacante) "inciterebbe alla violenza".
Ora, questa cosa è assurda.
Non mi risulta, Morris non abbia mai incitato alla violenza.
Esprime le sue idee con passione ma non mi risulta che egli abbia mai incitato all'odio.
Gli sono solidale.
Anch'io sto avendo problemi, tanto che sono stato costretto ad aprirmi un secondo profilo, perché temo che prima o poi mi blocchino quello che uso.
Anch'io, come Morris, sono nella "lista nera" di qualcuno.
Ora, dire (per esempio) di non volere gli immigrati clandestini, secondo voi, sarebbe violenza
Difendere Israele, sempre secondo voi, sarebbe violenza?
Difendere la famiglia, sempre secondo voi, sarebbe violenza?
Dire che si deve stare attenti al fondamentalismo islamico, secondo voi, sarebbe violenza?
Evidentemente, ci sono dei gruppi di persone che creano problemi, in nome della loro ideologia.
Qui ci sono dei "taglialingue", coloro a cui certe idee danno fastidio.
A questo punto, Facebook deve essere usato per pubblicare delle sciocchezze?
Se è così, io ne faccio a meno.
Cordiali saluti.
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