sul blog "Ribellione Nazionale", avevo scritto un articolo intitolato "Infrastrutture: tanta eccellenza, poca buona volontà".
Nel campo delle infrastrutture, noi italiani non siamo secondi a nessuno.
Pensiamo agli ammodernamenti dei tunnel "Nazzano" e "Montedomini".
Però, noi non siamo in grado di portare avanti quei progetti che servono al nostro Paese.
Questo avviene per una serie di motivi.
Il primo è la corruzione.
Senza dubbio, la corruzione frena lo sviluppo.
Il secondo è anche l'atteggiamento della gente.
Infatti, nella sua scarsa conoscenza delle cose, certa gente dice: "Poiché ci sono le corruttele, non si facciano le nuove opere!".
Ora, non è questo il modo di reagire.
Le corruttele vanno combattute e serve un maggiore controllo.
Tuttavia, le opere vanno fatte, se non vogliamo finire nel Terzo Mondo.
Inoltre, molti dicono: "Siamo favorevoli alle nuove opere!".
Però, quando c'è da farle, arriva la contestazione perché "si calpestano i fiori dei giardini", perché "si inquina" o per altri motivi.
Questo è il NIMBY, ossia l'atteggiamento del "Not In My Back Yard", ossia "Non nel giardino di casa mia",
Questa è l'idea sbagliata che porta alla formazione di comitati, crocchi, congreghe e sette che manifestano contro la realizzazione delle nuove infrastrutture.
Questi ultimi pensano all'interesse locale, del luogo in cui abitano, a scapito dell'interesse nazionale.
Questi ultimi pensano all'interesse locale, del luogo in cui abitano, a scapito dell'interesse nazionale.
Invece, va guardato anche l'interesse generale.
Prendiamo, per esempio, i No TAV o i comitati che contestano la "Variante di Valico" o quelli che hanno contestato la nuova galleria "Novilara".
Bisogna guardare anche all'interesse generale e pensare al lungo periodo.
Cordiali saluti.
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