Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

venerdì 7 agosto 2015

La questione della democrazia in Italia

Cari amici ed amiche,

sul blog "Ribellione Nazionale" (in cui io collaboro) ho trovato un articolo intitolato "Le verità supposte; la democrazia è la migliore forma di governo?".
In tanti si riempiono la bocca della parola "democrazia" ma pochi ne conoscono il significato e le connotazioni.
Ora, è logico che in una comunità complessa non ci possa essere una democrazia diretta, ossia una democrazia in cui i cittadini decidono direttamente e senza rappresentanti.
Per delle comunità complesse, l'unica forma di democrazia è quella rappresentativa, ossia quella esercitata attraverso dei governanti eletti dal popolo e che al popolo debbono rendere conto.
Ora, guardiamo la situazione dell'Italia.
Qui in Italia, vi è oggi un problema molto complesso.
Da una parte, chi governa si trova spesso a doversi confrontare con altri settori dello Stato e parti della cittadinanza che pongono veti.
Dall'altra, al giorno d'oggi, la democrazia è di fatto sospesa.
Dal 2011 ad oggi, non ci sono più governi eletti dal popolo.
Questo è il frutto di quanto accaduto nel 2011, quando un governo eletto democraticamente è stato fatto cadere per una decisione presa in parte dall'esterno e sostituito con uno non eletto, il quale ha implementato una politica così cattiva da fare emergere il Movimento 5 Stelle, un movimento di protesta.
Questo ha destabilizzato il quadro politico.
Per evitare il rischio del populismo del Movimento 5 Stelle, dopo le elezioni del 2013, gli altri partiti si sono messi d'accordo di governare insieme ma la cosa non è riuscita e gli ultimi due governi (quelli presieduti da Enrico Letta e Matteo Renzi) non sono stati frutto di elezioni.
Questa situazione è anche il prodotto del fatto che chi governa spesso si trovi di fronte ai veti di altri.
Per esempio, il governo fa una riforma del mercato del lavoro ed i sindacati protestano arrivando a bloccare ogni cosa.
Il governo ha in progetto una nuova infrastruttura e nella zona in cui essa si dovrà fare si formano vari comitati, crocchi e sette (come i No TAV) che vogliono bloccarla e che arrivano a ricorrere alla magistratura, la quale spesso mette il naso nella politica, anche quando non dovrebbe metterla.
Il governo vuole riformare la giustizia ed i magistrati protestano.
Tutto questo è frutto di compromessi che sono stati fatti in passato.
Qui in Italia ci sono troppe persone che vogliono comandare.
In un Paese serio, chi ha la responsabilità di governare governa senza troppi veti e chi sta all'opposizione contesta l'operato di chi governa proponendo una sua proposta e cercando di diventare l'alternativa rispetto a chi governa.
Entrambi, poi, dovranno rispondere del loro operato di fronte al popolo, alle elezioni.
Qui in Italia, invece, chi governa deve fare i conti con i veti, posti anche dalle frange interne della sua stessa maggioranza, oltre che dell'opposizione.
Questo avviene per la frammentazione del quadro politico e per la mancanza di senso d'appartenenza alla nazione o al popolo.
Ergo, si pensa più all'interesse particolare che a quello generale.
Una democrazia senza un minimo di senso di appartenenza alla nazione (o al popolo) è solo un gran casino.
Noi italiani meritiamo la democrazia?
A volte, io dubito!
Cordiali saluti.

Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.