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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 14 agosto 2015

In pensione a trent'anni? Un sogno o una realtà?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Pete Adeney, in pensione a trent'anni: "Non è una questione di tempo libero, ma di libertà"".
Pete Adeney, che sul suo blog si fa chiamare Mr Money Mustache, è andato in pensione a trent'anni, lasciando il suo posto di ingegnere di software.
In un'intervista pressa l'"Huffington Post" egli ha spiegato così la sua decisione:

"Questa scelta non ha a che fare con il tempo libero - spiega - ma con la libertà di fare ciò che vuoi, senza preoccuparti di dover guadagnare soldi. Molto più interessante del sapere 'come' sono andato in pensione così presto (dice di non aver fatto altro che mettere da parte i soldi, ndr), è capire 'perché' tutti vogliano fare lo stesso. Dopotutto, se guardiamo ai traguardi raggiunti dall'umanità negli ultimi secoli, possiamo arrivare presto al dunque, ossia che tutti noi amiamo lavorare. Non ci fermiamo per mangiare e trovare rifugio come fanno le altre specie animali, no, andiamo avanti, sempre più avanti e creiamo cattedrali, concerti, razzi spaziali, mappe genetiche. Ma non tutte le professioni sono soddisfacenti, non tutti realizzano opere d'arte o salvano il mondo. Negli Stati Uniti, ad esempio, circa due terzi dei lavoratori sono insoddisfatti del proprio lavoro e si licenzierebbero, se solo ne avessero l'opportunità. La restante parte vorrebbe magari concedersi un weekend lungo una volta ogni tanto, oppure un mese o due in estate, se solo avesse la certezza di continuare ad essere pagata. Sono proprio questi piccoli piaceri che cerco di prendere ad esempio quando tento di spiegare cosa significa andare in pensione a questa età.

All'inizio, volevo solo diventare un buon padre. La mia fidanzata e io sapevamo che il matrimonio era alle porte e che avremmo dovuto iniziare a pensare ad una famiglia. Ma quando guardavamo l'esempio dei nostri colleghi ingegneri, capivamo che l'idea di avere bambini non si conciliava con la prospettiva di una carriera. Come potevamo entrambi dedicarci alla nostra professione, lavorare fino a tardi, rispondere alle mail durante il weekend e nel frattempo stare, dalle 12 alle 16 ore, attenti a nostro figlio? Così abbiamo deciso di vivere al di sotto delle aspettative e di risparmiare prima di diventare genitori". 


Per finire, Adeney ha dato un consiglio: "La soluzione è tagliare la corda, filarsela da questo circo soffocante e provare a raggiungere un ideale di vita diversa, migliore. Invece di accontentarti di un'esistenza facile, cerca di capire quali sono le sfide che invece puoi vincere con il tuo attuale livello di abilità. Invece di prendere l'ascensore più vicino, cerca la scala più alta. Dimentica i comodi viaggi lunghi in macchina e preferisci a questi una bella camminata, sotto le più disparate condizioni atmosferiche. Se produrrai molto per il mondo che ti circonda, incasserai anche molto, e quando aumenterà il tuo rendimento, diminuirà anche il tuo desiderio di ottenere cose materiali. Proprio mentre inizierai a comprare meno oggetti per te stesso, il livello di soddisfazione e di felicità nella tua vita crescerà. Questa è sia la ricetta per ottenere l'indipendenza economica, sia la ragione per cui non vorrai mai startene seduto senza fare nulla, una volta ottenuta la pensione. Perché il lavoro migliora quando ottieni la libertà di scegliere come e quando farlo. E lavorare meglio significa lavorare più 'forte'".".




Il caso di Pete Adeney è interessante ma penso che qui in Italia dobbiamo essere realisti.
Da una parte Adeney ha ragione a dire che oggi la carriera non si concilia con la famiglia.
Anzi, dirò di più, oggi la situazione lavorativa di una persona influenza la ricerca dell'amore, che è alla base della famiglia.
Io, per esempio, sono disoccupato e lavoro occasionalmente.
Se avessi un lavoro più stabile, certamente, mi cercherei la ragazza e porrei le basi per farmi una famiglia.
Il problema è che Adeney propone una cosa che (almeno qui in Italia) non è realizzabile.
Di norma, uno va in pensione quando è entrato stabilmente nel mercato del lavoro.
Qui in Italia, purtroppo, tanti non entrano neppure nel mercato del lavoro.
In questo momento, è meglio trovarsi un buon lavoro, senza fare troppi voli pindarici.
Cordiali saluti.


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