Per le elezioni europee, votate Forza Italia e date la preferenza a Stefano Maullu.
Questo è il suo programma:
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Per creare lavoro la Germania ha aumentato il rapporto debito/PIL di 5 punti: l’Italia è costretta a ridurlo, in piena recessione sotto la morsa del Fiscal Compact.
L’Europa ha promesso “alti livelli di occupazione e di protezione sociale”: è ora di tradurre le promesse in fatti, per avere più crescita = più produttività = più occupazione = più retribuzione reale.
Usiamo i fondi europei per la competitività per abbassare la pressione fiscale su imprese e lavoratori, e sostenere le piccole e micro imprese che portano il 54% dei posti di lavoro. 2,5 miliardi del programma COSME, oltre 77 miliardi di euro del programma HORIZON 2020, l’11% destinato alle piccole e medie imprese che investono in innovazione, nuove tecnologie e formazione.
L’austerità non è la cura. Basta con l’ideologia dell’austerità basata su visioni moralistiche dell’economia, l’Italia e gli Italiani non devono espiare colpe non proprie. Invece dell’Italia che abbandona l’Euro è l’Europa che deve abbandonare l’austerity: il risanamento dei conti deriva dalla crescita, non il contrario.
L’Europa ha una frontiera sola: negoziamo regole certe per entrare e rimanere, riequilibrando diritti e doveri per avere strade e quartieri sicuri.
Il Semestre di Presidenza Italiana dell’Unione deve costringere l’Europa a rivedere i criteri di accoglimento dei rifugiati e richiedenti asilo, negoziando regole certe per chi vuole entrare e rimanere, riequilibrando diritti e doveri per avere strade e quartieri sicuri.
L’Agenzia Europea FRONTEX (per la Gestione e la Cooperazione operativa alle Frontiere esterne dei Paesi Europei) deve favorire concretamente l’integrazione delle politiche europee sull’immigrazione: si dia inizio ai pattugliamenti misti nel sud del Mediterraneo ed ogni Paese dell’Unione Europea dia la disponibilità ad ospitare una quota parte degli immigrati clandestini.
La conoscenza è la nuova frontiera della crescita: l’Europa è chiamata a generare mobilità sociale, garantire occasioni di crescita a chi è più svantaggiato riconoscendo il merito. Grazie ai fondi europei (19 miliardi del programma ERASMUS PLUS) l’Italia può preparare figure professionali all’altezza delle sfide del mondo globalizzato.
I finanziamenti europei devono essere usati per incentivare la mobilità giovanile, sostenere la formazione di cittadini responsabili, valorizzando anche il volontariato quale parte essenziale del percorso educativo delle nuove generazioni.
Va affrontata in modo strutturale la necessità di una formazione tecnico-scientifica, un’emergenza che non si può…
La battaglia contro la burocrazia può essere vinta: l’Europa garantisca e vigili per avere meno regole, meno tasse, un’amministrazione meno costosa e più semplice. Bisogna rendere la giustizia più rapida.
L’Europa deve garantire e vigilare, per tagliare regole e adempimenti, tasse e inutili balzelli.
Essere in Europa deve servire all’Italia per cambiare il sistema attuale, dove per aprire un’impresa servono in media 47 giorni e si devono spendere 7000 euro, contro le 24 ore e i 1000 euro della Germania; un sistema che obbliga a riempire 44 moduli e adempimenti per le aziende del settore alimentare e ben 68 per chi si occupa di import/export.
Uscire dall’Euro produrrebbe costi esagerati per la terza età, che ha già vissuto stagioni di sacrificio: invece di ridurre le pensioni dobbiamo investire su questo patrimonio di esperienza e conoscenza, con un diverso sistema di solidarietà sociale.
Chi si è ritirato dalla vita professionale attiva custodisce una storia personale e collettiva unica, è depositario di un inestimabile patrimonio di cultura, conoscenza ed esperienza che non deve assolutamente essere disperso.
Nello stesso tempo vive un maggiore bisogno di sostegno e di protezione.
Questi aspetti trovano la loro naturale espressione all’interno della famiglia, chiamata oggi più che mai ad accogliere e sostenere i passaggi generazionali e le nuove sfide.
Tagliare la spesa pubblica non fa vendere di più, ci vuole uno “shock”: deroghiamo al tetto del 3% nel rapporto deficit / PIL per gli investimenti produttivi, in Ricerca e Sviluppo. Sosteniamo le nostre imprese investendo nelle infrastrutture, che danno posti di lavoro, ricchezza e rilanciano il turismo: usiamo 3,2 miliardi di euro dei fondi europei LIFE per energia pulita e 5,8 miliardi del programma HORIZON 2020 per rafforzare l’eccellenza scientifica italiana.
Tagliare la spesa pubblica non aiuta a vendere più prodotti, ci vuole uno “shock economico” per far ripartire l’economia italiana: per gli investimenti produttivi, in Ricerca e Sviluppo è necessario e urgente derogare al tetto del 3% nel rapporto deficit / PIL.
Nel Semestre di Presidenza Italiana dell’Unione l’Italia porti un nuovo patto di politica industriale per l’area Euro, per far crescere al 20% il PIL prodotto dal manifatturiero entro il 2020.
Per aiutare gli altri Paesi in diffcoltà l’Italia ha già impegnato 53 miliardi di euro.
Negli ultimi 12 anni l’Italia ha dato all’Europa 171 miliardi di euro, ricevendone solo 111. Intanto l’economia tedesca nel 2013 ha registrato 200 miliardi di euro d’attivo, più di qualsiasi altro Paese. Le scelte di politiche monetarie vanno prese assieme: vogliamo un’Europa meno rigorosa, meno serva dei poteri forti e della Germania. Vogliamo crescere.
Per aiutare gli altri Paesi in difficoltà l’Italia ha già impegnato 53 miliardi di euro.
Negli ultimi 12 anni l’Italia ha dato all’Europa 171 miliardi di euro, ricevendone solo 111: è il momento di avere almeno quanto abbiamo versato, riducendo il debito che l’Europa ha nei confronti dell’Italia.
Nel 2013 il Prodotto Interno Lordo italiano ha segnato -2.1%, mentre nello stesso periodo l’economia tedesca ha registrato 200 miliardi di euro d’attivo, più di qualsiasi altro Paese al mondo.
L’Europa ha bisogno di condividere in modo nuovo ed efficace le scelte di politica monetaria, perché a seconda della struttura delle diverse economie i Paesi europei hanno differenti esigenze sulla “forza” della moneta.".
La mia prima preferenza sarà per Lara Comi.
Lara Comi sostiene il prodotto made in Italy.
La seconda sarebbe per Maullu.
Bisogna dire basta a questa Europa centrata sulla tecnocrazia e sull'austerity imposta dalla Germania.
Bisogna dire basta a questa Europa che ha lasciato la grana dell'immigrazione dal Mare Mediterraneo all'Italia.
Bisogna dire basta a questa Europa della burocrazia.
Bisogna fare in modo che cambi la politica monetaria dell'Europa e che ci sia una vera banca centrale europea.
L'Europa o cambia o fallisce!
L'Europa o cambia o fallisce!
Contro la tecnocrazia del Partito Democratico e contro il populismo violento di Beppe Grillo, votate Forza Italia e date la preferenza a Stefano Maullu e a Lara Comi.
Cordiali saluti.
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