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domenica 3 settembre 2017

Wainer Mazza...è sempre Wainer Mazza!

Oggi, qui a Roncoferraro (in Provincia di Mantova) si è esibito il grande cantastorie mantovano (nonché amico della mia famiglia) Wainer Mazza.
Egli ha partecipato alla "Festa dei Risotti", la festa organizzata dal Comitato Manifestazioni Roncoferraro, di cui mi onoro di essere vice-segretario.
Avrei voluto fare delle foto ma sono stato impegnato nel bar della festa.
Infatti, oggi a mezzogiorno lo stand è stato aperto per il convivio delle mondine fatto nell'ambito della festa stessa.
Wainer è davvero una grande personaggio, un uomo che sente come parte di sé la realtà mantovana.
Io lo ammiro per questo perché si sente davvero parte di una realtà.
Sono sincero.
Qui sotto, riporto la canzone che egli ha scritto per l'occasione


Come intrattenitore, Mazza vale molto. È particolarmente bravo con le gag.
Oggi, ne ha fatta una che ha riguardato il sottoscritto.
Quando io sono andato sotto il tendone per pranzare, Mazza ha detto al microfono: "Sta mangiando il vice-presidente del Comitato Antonio Fucilone detto "Gabriele"".
Lo ringrazio di questa "promozione" a mia insaputa.
Questa gag ci sta.
La apprezzo molto.
Come ho scritto prima, lo ammiro e lo stimo molto come artista e come persona.
Lo conosco da quindici anni.
È stato lui a farmi conoscere gli amici del Cenacolo Dialettale dei Poeti Mantovani "Al Fogolèr".
Certo, la mia poesia è un po' diversa dalla sua.
Anche oggi, mi ha fatto il "cazziatone", dicendomi: "A gh'è da lassar lì da scriar in sicilian! A gh'è da scriar in mantovan!".
Traduco, la frase che significa: "Devi lasciar lì di scrivere in siciliano! Devi scrivere in mantovano!".
Ovviamente, è stato detto tutto bonariamente e in modo scherzoso.
Tra me e lui c'è un rapporto di amicizia sincera.
Lui sa che per scrivere in una determinata lingua o in un determinato dialetto si deve vivere visceralmente nel contesto in cui è parlato.
Come ho scritto prima, Wainer Mazza ha un grande cuore e vive nella realtà mantovana fino alla fine.
Io lo invidio perché lui ha un'identità che io non ho.
Io sono nato a Mantova. Mio padre è abruzzese e mia madre è siciliana.
Con l'Abruzzo non ho molti legami (a parte la devozione per San Gabriele dell'Addolorata) mentre sono molto legato alla Sicilia, con cui ho contatti.
Mi ricordo di mia nonna Maria, la mamma di mia mamma che veniva qui e che parlava siciliano.
Nonostante viva a Roncoferraro, non ho il gruppo di amici in quel paese ma ho gli amici quasi tutti fuori.
Forse, come Mazza, anche io avrò cuore ma non ho questa forte identità come ce l'ha lui.
Forse, non ho ancora trovato questa identità.
Forse, ho due identità, una mantovana ed una siciliana.
Per usare una metafora, a volte non so se mangiare il risotto o gli arancini (che a Palermo vengono chiamate arancine*) o la torta sbrisolona o la pignolata o il lì per lì (una sorta di cappuccino ristretto tipicamente mantovano) o la granita câ brioscia.
Nel Comitato Manifestazioni Roncoferraro c'è un signore che si chiama Franco.
A volte, quando lo chiamo, sono tentato di dirgli: "Franco! Oh Franco!", come il cabarettista di origini calabresi Franco Neri.
Tra Calabria e Sicilia ci sono affinità.
Il dialetto reggino è una variante del siciliano.
Tutto parte da qui.
Comunque, anche io gli ho dedicato questa mia poesia in maccheronico-siciliano e in italiano:



HISTORIA DÛ RISU 'N ITALIA
Pì la rumana parrata...Oryza sativa...
cà 'ntâ la Terra di Qin accussì nascìu...
et pì lu Magnu Lissandru a li Greci arrivau...
comu 'n Eggittu...et Theophrastus scrivìu...
di chistu....cà pì mircatu l'Arabbi purtaru...
comu 'n Hispania...accussì 'n Sicilia...
ma sò li campi si ficinu 'n chista Terra Padana...
accussì pì vuliri quasi divinu...
pì dû viddanu, dû massaru et dû putenti manciari...
vinni, comu eni camora, lu risu cum lu vinu...
cà mancu 'n Lucedio Satan ci potti livari!




STORIA DEL RISO IN ITALIA

Per la romana parlata...Oryza sativa...
che nella Terra di Qin così nacque....
e per il Magno Alessandro ai Greci arrivò...
come in Egitto...e Teofrasto scrisse....
di questo...che per mercato gli Arabi portarono....
come in Spagna...così in Sicilia...
ma suoi i campi si fecero in questa Terra Padana....
così per volere quasi divino...
per del villano, del castaldo e del potente mangiare...
venne, com'è ora, il riso col vino...
che manco in Lucedio Satana gli poté levare!


Wainer Mazza ha una copia di questa poesia.


Termino facendo i complimenti anche al fisarmonicista Sisto Palombella, il quale ha accompagnato in modo egregio Wainer Mazza nella sua esibizione.
Io sono di origini siciliane ed abruzzesi e Palombella è pugliese.
Anche il Sud si prende il suo spazio.

*Citazione per la gioia del mio amico e collaboratore Angelo Fazio, palermitano.



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