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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 1 settembre 2017

Viaggi e gite in comitiva? Non servono per l'amicizia!

Parlando con un amico che è con me al Comitato Manifestazioni Roncoferraro si è parlato dei viaggi e delle gite.
Questa è un tema molto ricorrente e di ciò ho sentito parecchie cose.
Per questo motivo, dedico ad esso un articolo.
Questo mio amico ha sostenuto che le gite fatte in comitiva servono (prima di tutto) a creare convivialità, mangiando insieme ed andando sul pullman insieme.
Io sono stato di ben altro avviso.
Per me, le gite ed i viaggi in comitiva non servono proprio a nulla riguardo all'amicizia e alla convivialità.
Io penso che queste due cose ci debbano essere da subito e a prescindere dalla gita.
Per me, andare in gita significa vedere qualcosa di nuovo.
A me importa visitare chiese, castelli, musei, parchi e luoghi di interesse storico, religioso e culturale.
Mi piacciono anche i pellegrinaggi.
Per esempio, io ho apprezzato molto la gita a Bologna che è stata organizzata lo scorso anno proprio dal Comitato Manifestazioni Roncoferraro.
Ho visitato un luogo di culto importante, come il Santuario della Beata Vergine Maria di San Luca, e la storica Acetaia Malpighi di Modena.
Da tecnico di laboratorio chimico-biologico, anche se oggi sono senza lavoro, non potevo non apprezzare anche quest'ultima.
Per me, la compagnia è solo un contorno.
Vedete, io parlo per esperienza diretta.
Ho partecipato a gite di vario tipo.
In alcune di queste c'è stata anche un'ottima compagnia e mi sono divertito.
Mi vengono in mente la succitata gita a Bologna e quelle con la mia classe delle scuole superiori.
Ricordo positivamente anche la visita guidata al Parco Archeologico del Forcello, qui in Provincia di Mantova, visita che era stata organizzata nel 2011 dal Cenacolo Dialettale dei Poeti Mantovani "Al Fogolèr", come ricordo con lo stesso piacere la visita all'Abbazia di San Benedetto Po, che è stata organizzata sempre dal cenacolo in questione nel 2012.
Ricorderò sempre positivamente questi eventi.
In altre gite, invece, la situazione è stata diversa.
Non ci sono state delle buone compagnie ed ho apprezzato solo le mete.
Quando la comitiva non è buona, io mi estraneo e faccio i miei giri per i cavoli miei.
Io sono fatto così.
Per me conta arricchirmi culturalmente e (se si tratta di un pellegrinaggio) spiritualmente.
Quindi, per me la gita ha prima di tutto una valenza culturale e in subordine tengo in considerazione la convivialità.
E poi, penso che per quest'ultima non serva nemmeno la gita.
Basta fare una cena o un pranzo a casa propria o in ristorante tra parenti ed amici stima e la convivialità c'è.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.