Un caso è quello svedese.
In Svezia il ministro della Cultura Alice Bah Kuhnke, non ha dubbi. A sentire lei i circa 140 jihadisti rientrati nel paese dopo avere combattuto tra le file dell’Isis in Siria e in Irak non devono essere spediti in galera, ma devono essere "reinseriti nella società democratica". La signora Kuhnke, figlia di un immigrato del Gambia e di una donna svedese, è molto più in sintonia con lo spirito nazionale di quanto non suggeriscano nome e origini.
A casa mia, questo è essere cretini!
Infatti, solo dei cretini possono pensare che un terrorista possa essere "reinserito" in una società civile.
Un terrorista islamico non è come un mafioso che si pente.
Il terrorista islamico è prima di tutto un uomo indottrinato all'odio e che nell'odio vive.
A differenza dell'atteggiamento del mafioso, per un terrorista islamico non ci sono solo il business ed il potere ma c'è anche l'odio verso la nostra società, la nostra cultura ed il nostro stile di vita.
Per un terrorista, il pentimento vero è cambiare vita radicalmente e senza compromessi, cosa che fino ad ora non è accaduta.
Ricordo che nell'Islam si può dire tutto, pur di avere salva la propria vita.
Non so se ricordate la parola "taqqiya".
Come sempre, gli Svedesi sottovalutano il problema del terrorismo.
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