Si tratta di una testata giornalistica che si trova a Salerno.
Il nome di questa testata è "Paper Boy".
L’idea di creare questa testata è stata di Carlo Noviello, responsabile della cooperativa sociale “Il Villaggio di Esteban", un centro di recupero che dal 1997 si occupa di prevenzione e contrasto dell’esclusione sociale a favore dell’inserimento lavorativo di persone che vivono disagi psico-fisici. La cooperativa aiuta minori a rischio ma anche ragazzi e adulti diversamente abili, con disagio mentale, anziani con famiglie problematiche.
Il direttore di "Paperboy" è Umberto Adinolfi, collaboratore del Mattino di Salerno, un giornalista che conosce molto bene il tessuto sociale e culturale della città, che gratuitamente tiene lezioni settimanali di giornalismo, deontologia, impaginazione, new media e offre loro un percorso completo fra teoria e pratica affinché i ragazzi abbiano gli strumenti necessari per affrontare il futuro.
Tra coloro che lavorano in questa testata vi è anche Luca Boffa, che su Facebook mi segue spesso e che è un lettore accanito di questo blog.
Qualsiasi iniziativa che punta ad evitare l'esclusione sociale di soggetti deboli, come persone con disagi psico-fisici, è da valorizzare.
Lo scrive uno che verso il mondo cooperativistico non ha molte simpatie.
Io so di varie realtà anche qui nella zona di Mantova, in cui si fa di tutto per inserire i soggetti deboli nella società.
Queste iniziative debbono essere valorizzate.
Una persona diversamente abile che riesce ad avere un posto nella nostra società è una vittoria per tutti.
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