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mercoledì 13 settembre 2017

Ad memoriam Georgii Saxoniae/ A memoria di Giorgio di Sassonia

Giorgio di Sassonia, ritratto di Lucas Cranach il Vecchio (1534).
Pirchì li pericula capiscitisvu...
o Georgius, Saxoniae duca, avestivu...
cà dû frati Martinu purtaru li pinzeri...
a cummattiri...accussì ntâ la sancta pugna vestra...
pì l'Ecclesia et pì lu Papa!

Ma camora riposu aviri nun putiti...
nec missa justa rumana...accussì 'n Misna...
ma 'n celu cunsulatu sempri siti.


Italiano:

Perché i pericoli capiste...
o Giorgio, di Sassonia duca, aveste...
che del frate Martino portarono i pensieri...
a combattere...così nella santa guerra vostra...
per la Chiesa e per il Papa!
Ma ora riposo avere non potete...
né messa giusta romana...così in Meißen...
ma in cielo consolato sempre siete.

Questa poesia (da me scritta in maccheronico-siciliano e in italiano) parla del duca Giorgio di Sassonia (detto Giorgio il Barbuto, 27 agosto 1471-17 aprile 1539). Egli era della casata di Wettin.
Giorgio di Sassonia fu duca dal 1500 al 1539, anno in cui morì.
Egli era figlio Alberto III il Coraggioso e di Sidonia di Podĕbrady, figlia di re Giorgio di Boemia.
Era anche cugino di quel Federico III (detto Federico il Saggio, 17 gennaio 1463-5 maggio 1525) che fu elettore di Sassonia e che protesse a Wittenberg Martin Lutero (10 novembre 1483-18 febbraio 1546).
Proprio contro Lutero, Giorgio di Sassonia opera.
Cattolico convinto, benché favorevole ad una riforma dentro la Chiesa, Giorgio cercò in tutti i modi di contrastare la Riforma.
Arrivò persino a tentare di diseredare il fratello Enrico, che era luterano.
Infatti, i figli di Giorgio morivano e l'unico figlio maschio sopravvissuto, Federico, era ritardato di mente.
Combinò il matrimonio tra Federico ed Elisabetta Mansfeld.
Il figlio sarebbe stato aiutato da un consiglio.
Purtroppo, anche Federico morì poco dopo.
Così, egli cercò di cedere il ducato all'arciduca Ferdinando d'Asburgo (futuro imperatore Federico I, 10 marzo 1503-25 luglio 1564) pur di impedire al fratello luterano di impossessarsi del suo ducato.
Non ci riuscì.
Infatti, morì senza portare a termine il piano.
Giorgio fu tumulato nella cattedrale di Meißen.
Purtroppo, anche dopo la morte le cose non andarono bene per lui.
Nel 1581, l'ultimo vescovo cattolico di Meißen, Johann von Haugwitz, si dimise dal suo episcopato.
La diocesi, infatti, passò per la maggioranza al luteranesimo.
Già nel 1559, von Haugwitz affidò i fedeli rimasti cattolici al decano della collegiata di Bautzen Johann Leisentrit (1527-1586).
L'oramai ex-vescovo morì protestante nel 1595.
Di conseguenza, la cattedrale di Meißen divenne una chiesa luterana.
Anzi, divenne l'arcichiesa (la sede episcopale) della Chiesa luterana di Sassonia.
Il povero Giorgio non poté nemmeno avere la preghiera dei fedeli della Chiesa della fede per cui combatté.
Comunque, egli deve essere ricordato come un eroe, un eccellente ed industrioso governante, disposto a sacrificarsi personalmente, intelligente e instancabile nel perseguire i più alti interessi dei suoi territori e dei suoi sudditi. Come uomo era onesto, vigoroso ed energico, anche se a volte irascibile.
Dio lo avrà già ricompensato.



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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.