leggete l'articolo del sito "Gariwoo-la foresta dei Giusti" che è intitolato "L’INTIFADA DI FACEBOOKParla il figlio di una vittima degli attacchi in Israele".
Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio.
L'articolo è una toccante testimonianza di Micah Lakin Avni, imprenditore israeliano il cui padre 76enne è stato ferito a morte da alcuni giovani palestinesi nelle scorse settimane. Il suo articolo, uscito sul New York Times del 3 novembre, è una vibrante denuncia che parte dall'impegno del genitore a favore della riconciliazione tra arabi ed ebrei, con la quale vuole fare arrivare ai dirigenti dei social network (come Twitter e Facebook) la richiesta di fare di più contro i contenuti online più delinquenziali che girano ora su molti account palestinesi: un caso su tutti, la mappa del corpo umano con segnati i punti dove le coltellate risultano più letali.
Esprimo la mia solidarietà a Micah.
In secondo luogo, che ci sia una vera e propria "intifada" sui social network è vero.
Io ho più volte trovato account con materiale con cui si incita all'odio contro gli ebrei e contro lo Stato di Israele e anche questo mio blog (su cui scrivo articoli pro-Israele) è preso di mira da attacchi beceri contro di me, contro gli ebrei e contro lo Stato di Israele.
Servono maggiori controlli.
Cordiali saluti.
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