Il mio amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione un articolo del sito "Agenzia Fides" che è intitolato "AFRICA/EGITTO - Il Patriarca copto Tawadros II scrive a Papa Francesco: unifichiamo le date per la celebrazione della Santa Pasqua".
In occasione del primo incontro in Vaticano, il Patriarca copto-ortodosso d'Egitto Tawadros II (Teodoro II) ha inviato una lettera a Papa Francesco con cui lo si è invitato ad unificare le date della Pasqua ortodossa e di quella cattolica.
I copti, il popolo che risiedeva in Egitto prima dell'avvento dell'Islam (VII secolo AD), rappresentano la storia culturale e religiosa di quel Paese.
Sul piano religioso, i copti sono divisi in copti ortodossi e cattolici.
I primi non riconobbero il Concilio di Calcedonia (451 AD) circa la natura del Cristo.
La Chiesa copto-ortodossa è una Chiesa miafisita.
Il miafisismo è una dottrina cristologica secondo cui la natura divina e quella umana del Cristo sono unite ed indivisibili.
Per noi cattolici, invece, vale il Credo di Calcedonia (451 AD), secondo cui le due del Cristo sono "coesistenti, senza confusione, immutabili, indivise ed inseparabili".
Esistono anche dei copti cattolici.
Nel 1630, vennero in Egitto dei Frati Francescani che fondarono una missione al Cairo.
Nel 1741, il vescovo copto-ortodosso Amba Athanasius si convertì al cattolicesimo ed il Papa lo nominò Vicario Apostolico.
In seguito, Athanasius tornò alla Chiesa ortodossa ma si creò comunque una linea di successione di Vicari apostolici.
Nel 1895, Papa Leone XIII istituì il Patriarcato cattolico copto di Alessandria.
Ora, il gesto del Patriarca Tawadros II apre la speranza ad una riconciliazione tra le due Chiese.
Speriamo bene e preghiamo.
Cordiali saluti.
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