Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Le rivelazioni dagli Usa per arrestare la Merkel".
Dell'articolo è interessante la parte che recita:
"Perché Tim Geithner ha deciso di parlare? Perché ha deciso di dare il suo contributo alla tesi del complotto anti Berlusconi? La domanda, irresistibile per chi applica anche al di fuori dei confini nazionali le categorie machiavelliche della politica italiana, è di quelle destinate a non trovare un risposta certa.
Una cosa è però sicura: l'ex segretario al Tesoro Usa avrebbe tenuto per sé i ricordi sulla vicenda se non avesse voluto dare fiato al malessere crescente che l'establishment Usa cova nei confronti della Germania e del suo ruolo in Europa.
In occasione della visita di Angela Merkel alla Casa Bianca, nei primi giorni di maggio, a dare il via a stizzite polemiche sui giornali è stato John McCain, ex candidato repubblicano alla presidenza: "La leadership tedesca è imbarazzante. Fa quello che gli industriali del suo Paese le ordinano". Questa volta la pietra dello scandalo era l'atteggiamento tedesco nei confronti della Russia di Putin, secondo gli americani remissivo e attendista oltre ogni possibilità di comprensione. Nel recente passato ad avvelenare i rapporti sono stati il caso Snowden (per lui si era parlato anche di un asilo politico in Germania) e la vicenda del telefono della Merkel intercettato dalla Nsa, che ha reso furibondi i tedeschi e imbarazzato gli americani.
Su Geithner hanno pesato sicuramente di più le tensioni e la frustrazione degli anni trascorsi a fianco di Obama a cercare di convincere la riottosa Cancelliera a salvare l'Europa e l'economia internazionale dal default. Nel libro dell'ex ministro si parla genericamente di european officials desiderosi di far fuori il premier italiano. Ma di dubbi su chi comanda a livello europeo gli americani non ne hanno: "Per Washington l'Unione Europea non esiste più, c'è solo la Germania", ha detto qualche tempo fa John Kornblum, ex ambasciatore Usa a Berlino. Il problema è che, secondo Obama e i suoi, gli egemoni tedeschi non sono stati all'altezza del compito.".
E' evidente che negli Stati Uniti d'America ci sia del malumore verso l'egemonia tedesca.
Non si può non essere d'accordo con gli Americani quando dicono che l'Unione Europea non esiste più ma esiste un'entità politica che è egemonizzata dalla Germania.
In Europa (almeno nella zona Euro) tutto è tarato sul modo di fare tedesco.
L'Euro è la dimostrazione di ciò.
Per esempio, Angela Merkel non vuole che la Banca Centrale Europea diventi una vera banca centrale perché in questa (di fatto) c'è una golden share tedesca o filo-tedesca.
Gli effetti si vedono: la Germania detta la politica europea e, mentre questa sta bene, gli altri Paesi stanno andando in crisi, per colpa del rigore imposto dal governo tedesco.
Questo è sotto gli occhi di tutti.
Il problema è che così facendo la Germania rischia di portare il progetto dell'Unione Europea ad una crisi che potrebbe essere irreversibile e che potrebbe avere effetti nefasti su tutti.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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