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martedì 5 dicembre 2017

Un atto scriteriato in Germania

Sul sito "Times of Israel" vi è un articolo intitolato "German government refuses to certify Dead Sea scrolls belong to Israel".
Questo articolo è stato commentato da Giulio Meotti con questa sua nota che ho trovato su Facebook:

"Cose da pazzi. Israele si è ritirata da una mostra programmata dei meravigliosi rotoli del Mar Morto a Francoforte perché il governo tedesco non avrebbe garantito il loro ritorno se fossero stati richiesti dai palestinesi. In pratica, Berlino si è rifiutato di riconoscere la proprietà israeliana di uno dei patrimoni dell'umanità, che testimoniano l'origine giudaico-cristiana dell'Occidente. Il Museo Biblico di Francoforte ha cancellato la mostra prevista per l'apertura di settembre 2019. Il suo direttore, Jürgen Schefzyk, si è rammaricato della decisione del governo tedesco. Il Feldmaresciallo Göring girò l'Europa per razziare le opere d'arte degli ebrei. Adesso i nipotini tedeschi dalle impeccabili credenziali democratiche vorrebbero privare Israele dei suoi tesori. Fa il paio con l'Unesco che islamizza la Gerusalemme ebraica".

Ora, dire che i rotoli del Mare Morto siano arabi e non ebraici è una grandissima sciocchezza.
Dire che la proprietà di quegli oggetti non sia israeliana è una sciocchezza ancora più grande.
Mi risulta che gli Arabi siano arrivati nella terra di Israele (la nostra Terra Santa, che qualcuno ha chiamato "Palestina") solo nel VII secolo AD.
Dunque, non riconoscere la proprietà israeliana di quegli oggetti è stato l'ennesimo stupro subito dalla storia.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.