"I palestinesi assaltano gli israeliani nel Monte del Tempio? Colpa dei metal detector. L'Unesco islamizza i luoghi santi? Fa niente. L'Onu sommerge di denaro la propaganda palestinese? Di più. L'Unione Europea marchia le merci israeliane? Giusto. Sono anni che il mondo vìola lo "status quo" fra israeliani e palestinesi. Ma ora che l'America ristabilisce la ragione e i fatti come doveva fare dal 1995, riconoscendo Gerusalemme capitale di Israele, tutti i giornali, Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, parlano di "provocazione" e "strappo". Avanti, Israele. Se avessero dovuto aspettare che gli servissero lo stato su un piatto d'argento gli ebrei e i sopravvissuti alla Shoah si troverebbero ancora nei campi della Croce Rossa. Gli ebrei se lo sono dovuti prendere, Israele, e per gli 80 anni successivi difenderlo con le unghie e con i denti. Troveranno sempre delle ragioni per smantellare Israele pezzo dopo pezzo. Anche l'aeroporto internazionale Ben Gurion (Lydda). Girava una barzelletta macabra durante la guerra del 1967: "L'ultimo che se ne va spenga la luce". Oggi, Gerusalemme è piena di luci. Hallelujah!".
Gerusalemme deve diventare la capitale di Israele.
Infatti, questa è una delle cose più naturali di questo mondo.
Lo dice la storia.
La storia dice che Gerusalemme è ebraica ed israeliana.
Quello che ha fatto Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d'America, non è stato uno "strappo", né una "provocazione".
Infatti, quello che ha fatto Trump è stato un fatto naturale agli occhi della storia, del buonsenso, della politica ed anche di Dio.
Ad agire contro la storia, il buonsenso, la politica e persino Dio sono stati coloro che, per esempio, hanno negato i rapporti tra l'Ebraismo e Gerusalemme, attribuendo quest'ultima solo all'Islam.
Dunque, piantiamola con certa retorica!
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