Un migliaio di persone è sceso in piazza con slogan in arabo ed insulti contro lo stato di Israele e contro il presidente americano Donald Trump.
Il presidente Usa e Israele sono i destinatari della protesta, per la decisione di spostare l'ambasciata americana a Gerusalemme. Donald Trump si attira la gran parte degli strali e degli insulti, in questa piazza arabo-islamica nel centro di una metropoli europea. "Il signor ciuffo biondo" lo chiamano al megafono. "Criminale", "pazzo", "vai all'inferno", i cartelli. L'associazione dei palestinesi in Italia ha convocato il presidio, il resto del lavoro lo hanno fatto i centri islamici, che venerdì hanno fatto risuonare sermoni che invitavano alla mobilitazione. "Palestina terra mia, Israele via via!" urlano in piazza.
Israele viene anche apostrofato con termini "mostro sionista" ed "Israele criminale".
Io trovo che siano preoccupanti manifestazioni simili.
Infatti, questa è la dimostrazione del fatto che certe comunità non si siano integrate nella nostra società e che (anzi) vogliano imporre il loro pensiero.
Questo avviene con la complicità di certa sinistra, che ha manifestato con le associazioni islamiche.
Qui c'è in ballo la nostra libertà.
Qui sono a rischio la nostra libertà ed i nostri valori.
Anche i commenti che sto ricevendo sul mio canale Youtube lo dimostrano.
Io non mi faccio intimidire.
Gli insulti ricevuti mi hanno motivato ancora di più nello schierarmi con Israele e al fianco del popolo ebraico.
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