Ciò è stato menzionato anche nella trasmissione televisiva "Superquark".
Sui tumori si è fatta una grande ricerca.
Per esempio, si è imparato a distinguere una cellula tumorale da una sana.
La prima, per esempio, è caratterizzata da un nucleo ingrossato con i cromosomi alterati nel numero e nella forma e dal contesto caratterizzato da frammenti cellulari e sangue.
Certe cellule tumorali sono state usate per scopi terapeutici.
Pensiamo alla sintesi di anticorpi monoclonali.
Le cellule tumorali sono cellule sempre giovani che si riproducono senza un controllo.
Avevo studiato queste cose in biologia, alle scuole superiori.
Certe cellule tumorali sono state usate per scopi terapeutici.
Pensiamo alla sintesi di anticorpi monoclonali.
Le cellule tumorali sono cellule sempre giovani che si riproducono senza un controllo.
Avevo studiato queste cose in biologia, alle scuole superiori.
Ora, si è sempre pensato che le metastasi dei tumori maligni nascessero da singole cellule che si staccano dalla sede originale e che vanno in giro per i vasi linfatici o per quelli sanguigni, per fare tumori secondari in altre parte del corpo.
Il professore Giorgio Scita, dell'IFOM, ha scoperto che il meccanismo è un po' diverso.
Le singole cellule tumorali non sono in grado di generare metastasi.
In realtà, sono delle piccole masse di cellule tumorali che si staccano dalla sede originale a generare le metastasi.
Queste masse sono dirette da una cellula "pilota" che dirige le altre.
In pratica, queste cellule agiscono come se avessero una propria "volontà".
Inoltre, le cellule tumorali possono sgusciare tra altre cellule con movimenti contrattili e propulsivi, infilandosi negli spazi liberi presenti nei tessuti, senza interagire troppo con ciò che le circonda. Oppure possono ancorarsi a questi con tentacoli e protrusioni, modificandoli per farsi spazio e poi trascinandosi con forza, facendo leva su di essi per avanzare.
Le cellule maligne sono entità attive, dinamiche. Per diversi tipi cellulari nell'organismo il movimento è parte integrante delle proprie funzioni. Sempre attraverso il movimento di intere popolazioni di cellule, organi e tessuti prendono forma e si modellano durante lo sviluppo embrionale.
Questa è una sfida che IFOM raccoglie e affronta con il programma "Meccanismi di migrazione delle cellule tumorali", nell'ambito del quale il team di giovani ricercatori guidati dal professor Giorgio Scita è impegnato a studiare i processi fondamentali del movimento cellulare allo scopo di:
Il professore Giorgio Scita, dell'IFOM, ha scoperto che il meccanismo è un po' diverso.
Le singole cellule tumorali non sono in grado di generare metastasi.
In realtà, sono delle piccole masse di cellule tumorali che si staccano dalla sede originale a generare le metastasi.
Queste masse sono dirette da una cellula "pilota" che dirige le altre.
In pratica, queste cellule agiscono come se avessero una propria "volontà".
Inoltre, le cellule tumorali possono sgusciare tra altre cellule con movimenti contrattili e propulsivi, infilandosi negli spazi liberi presenti nei tessuti, senza interagire troppo con ciò che le circonda. Oppure possono ancorarsi a questi con tentacoli e protrusioni, modificandoli per farsi spazio e poi trascinandosi con forza, facendo leva su di essi per avanzare.
Le cellule maligne sono entità attive, dinamiche. Per diversi tipi cellulari nell'organismo il movimento è parte integrante delle proprie funzioni. Sempre attraverso il movimento di intere popolazioni di cellule, organi e tessuti prendono forma e si modellano durante lo sviluppo embrionale.
Questa è una sfida che IFOM raccoglie e affronta con il programma "Meccanismi di migrazione delle cellule tumorali", nell'ambito del quale il team di giovani ricercatori guidati dal professor Giorgio Scita è impegnato a studiare i processi fondamentali del movimento cellulare allo scopo di:
- comprendere in che modo una cellula tumorale sviluppi la capacità di muoversi e come l'esecuzione del programma endocitico prenda parte a tutto ciò;
- capire su cosa si fonda la plasticità con cui le cellule tumorali si adattano, cambiando strategia di migrazione, ai diversi ambienti e stimoli che incontrano durante il viaggio di disseminazione delle metastasi;
- identificare nuovi bersagli terapeutici tra i determinanti della capacità migratoria delle cellule maligne per bloccare l'invasione tumorale.
L'auspicio è che questa ricerca porti alle soluzioni terapeutiche per combattere questa brutta bestia.
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