11 settembre, io ricordo senza paura

Questa è la nota di Giulio Meotti su Facebook: 

"Non c'è modo di vincere questa guerra con l'Islam radicale in simili condizioni. La democrazia ha abdicato al suo ruolo. Racconta oggi il Telegraph che gli insegnanti in Inghilterra hanno paura di parlare ai loro studenti dell'11 settembre per timore di apparire come "islamofobici". Nei manuali scolastici italiani Israele è il bullo e l'aggressore. In molte scuole della Francia non si insegnano più l'Olocausto, le crociate e il colonialismo. Li istruiamo a scandire bene la parola "Daech", proibendo loro di pensare che abbia a che fare con l'Islam. Asini fanatizzati crescono in tutta Europa".

Meotti ha commentato un articolo del giornale inglese "Telegraph" in cui è scritto che gli insegnanti britannici hanno paura di dire agli alunni nelle scuole che vi sia un nesso tra Islam e terrorismo.

La storia dice il contrario.

Il nesso tra Islam e terrorismo esiste.

Oggi, è l'11 settembre.

Sedici anni fa, ci fu l'attentato a New York e Washington.

Ancora oggi, questa attentato ci deve ricordare che noi siamo in guerra.

Questa guerra non può essere vinta con l'atteggiamento "politicamente corretto".

Al contrario, non si deve avere paura di ammettere che c'è un problema e che questo problema è legato al mondo islamico.