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domenica 7 maggio 2017

Il mito degli Arabi come "portatori di civiltà"

Cari amici ed amiche,

all'articolo intitolato "Vauro, l'uomo dei ragionamenti insipienti" è arrivato questo commento:
"3/4 no, ma di sicuro la cultura araba è elemento della nostra cultura, principalmente di quella meridionale. Al sud ci sono stati gli arabi e con gli arabi, inoltre, il regno delle due Sicilie ha sempre avuto contatti diretti. Lo stesso vale per la Spagna. Ma lo stesso può dirsi per gli arabi: parte forte della loro cultura è francese e inglese: addirittura alcuni popoli parlano francese! Questa è storia e la storia non può essere piegata dalla politica, né tanto meno dalle simpatie personali. Basti pensare che in sicilia ci sono reperti arabi di grande importanza. A proposito, il nome 'isola dei conigli' a Lampedusa, deriva dall'arabo, in quanto fu dagli arabi chiamata isola dell'istmo, e la parola istmo in arabo era molto simile a 'rabbit', ragion per cui gli inglesi, con un errore di traduzione, la ribattezzarono rabbit island (da lì isola dei conigli). Ah, è ovvio che gli arabi hanno parte di cultura cristiana ed ebraica, la loro religione deriva da ebraismo e cristianesimo! Il mar mediterraneo, signor fucilone, nonostante abbia conosciuto tante guerre, ha sempre unito i suoi popoli (si pensi al commercio), anziché dividerli. E chi ci abita, come me, lo sa e soprattutto lo 'sente': io sono salernitano e mi sento molto più vicino ad un arabo che ad un milanese o veronese. Con gli arabi ho molte più cose in comune (gesti, modi di vivere, rapporti sociali ecc) che con l'europa. E l'europa, per me, parte da roma in su. È storia e la ricchezza del mediterraneo sta proprio nella moltitudine di popoli che da un certo punto di vista sono un sol popolo (spagnoli, italiani del sud, Grecia, Turchia, fino a scendere per il Libano, israele e africa del nord). Sono stato in Turchia: pareva casa mia!
Cari saluti.".

Se il commentatore si è sentito a casa sua in Turchia buon per lui.
Vada in Turchia e ci rimanga.
Specialmente in questo periodo, visti i casini che ci sono, in Turchia io non andrei.
Io mi sentirei più a casa mia in Israele, a Cipro o in Grecia.
Mi risulta che la matrice culturale e storica del Sud Italia sia quella greco-romana.
Gli Arabi che andarono in Sicilia usarono la filosofia greca e la matematica anch'essa di matrice greca.
Gli Arabi sfruttarono tutto ciò. Fecero della speculazione culturale.
Fecero bene ciò ma di loro apportarono ben poco di nuovo.
Inoltre, gli Arabi in Sicilia (che dominarono l'isola dall'827 al 1091) non furono certo esemplari.
Ricordo che agli ebrei e ai cristiani siciliani venne imposto lo stato di dhimmi (con pagamento di tasse) ed essi dovettero vivere in condizioni di inferiorità.
I cristiani siciliani non furono liberi di predicare apertamente e fu impedito loro di costruire nuove chiese.
La cattedrale di Palermo fu convertita in moschea.
I vescovadi furono soppressi.
Molti non arabi furono ridotti in schiavitù.
Quindi, sfatiamo il mito degli "Arabi portatori di civiltà".
Certi si rifanno ai racconti dello storico Michele Amari (1806-1889) che fece un ritratto positivo degli Arabi in Sicilia.
Ricordo che Amari era positivista ed ostile alla Chiesa.
Dunque, diamo una giusta misura alle cose.
Fu certamente più tollerante il successivo governo (cristiano) dei Normanni.
Cordiali saluti.


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