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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 8 novembre 2015

A sinistra se le danno di santa ragione

Cari amici ed amiche,

come riporta un articolo de "Il Giornale" che è intitolato ""Bella ciao", cori e insulti a Renzi. Nasce il nuovo Partito comunista".
Gli ex-esponenti del Partito Democratico Stefano Fassina e Alfredo D'Attorre tengono a battesimo Sinistra italiana con la benedizione di Nichi Vendola. Secondo loro, il nemico è a palazzo Chigi: "Alternativi ai suoi Happy Days".
Con Fassina e D'Attorre vi sono anche l'ex-senatore del Partito Democratico Corradino Mineo ed ex-parlamentari del Movimento 5 Stelle.
Ieri è nato un partito a sinistra del Partito Democratico, su cui ci sarebbe da dire qualcosa.
Su "Panorama" vi è un articolo di Carlo Puca che è intitolato "Un partito sottosopra".
Ora, nel Partito Democratico vi è uno scollamento tra il vertice e le periferie.
Per esempio, guardiamo le Regioni amministrate dal centrosinistra.
Escludendo la Valle d'Aosta ed il Trentino-Alto Adige (che sono sì amministrate dal centrosinistra ma con gli autonomisti locali) su quindici Regioni (vanno escluse anche il Veneto, la Lombardia e la Liguria, che sono amministrate dal centrodestra) solo tre (Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Sardegna) sono amministrate da governatori e giunte dichiaratamente schierate con il premier (non eletto da nessuno) e segretario del Partito Democratico Matteo Renzi.
Tutte le altre Regioni, sono amministrate da "diversamente renziani" o da persone che non la pensano come Renzi.
Pensiamo a personaggi come il governatore della Campania Vincenzo De Luca, quello pugliese Michele Emiliano, quello calabrese Mario Oliverio o quello siciliano Rosario Crocetta.
Queste persone non sono certo legate a Renzi.
Pensiamo a De Luca che ha detto:

"La rottamazione?
Dopo la prima spallata, ora è meglio mantenere l'equilibrio tra le generazioni,
Sarebbe stupido e volgare comportarsi diversamente".

Questo non è certo un ragionamento consono con la mentalità del giovanilismo di Renzi.
Non parliamo dell'oramai ex-sindaco di Roma Ignazio Marino, il quale ha detto:

"Renzi è bulimico di potere, voleva Roma e mi ha fatto fuori.
Mi attacca sul piano personale per coprire una spietata opera di killeraggio che ha fatto esultare i tanti potentati che vogliono rimettere le mani sulla città".

Ora, io non ho una posizione favorevole verso Marino.
Per me, Marino è un pessimo amministratore.
Però, su una cosa ha ragione: Renzi è un accentratore, uno che vuole avere tutto il potere per sé.
Le strutture del Partito Democratico, però, non sono ricettive a quello che Renzi vuole, poiché in mano a personaggi legati a chi stava al comando del partito prima di lui.
Quando non ottiene quello che vuole, Renzi attacca le persone che egli vede come un ostacolo.
C'è chi regge, perché sposta molti voti, come De Luca, e c'è chi crolla.
Tuttavia, il Partito Democratico ha al suo interno una spaccatura tra il "Giglio magico" di Renzi ed il resto.
Ne vedremo delle belle?
Cordiali saluti.



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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.