Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo del network "Focus on Israel". Il suo link http://www.focusonisrael.org/2007/12/11/cisgiordania-e-gaza-la-comunita-cristiana-e-in-via-di-estinzione/.
Questo articolo mi è stato inviato dall'amico Morris Sonnino che è sempre molto attento alle notizie.
Proprio questo sarà il tema che verrà trattato da questo articolo, tenendo conto del fatto che in questi giorni è in corso i Vaticano il Sinodo deu vescovi del Medio Oriente.
Oggi, le comunità cristiane di quella zona sono in pericolo.
Di fronte ad un fondamentalismo islamico sempre crescente e sempre più violento, molti cristiani (cattolici di vari riti, assiri, copti, armeni, ortodossi e protestanti) sono costretti a scappare dai Paesi in cui vissero per secoli.
Ogni giorno, numerosi cristiani scappano dall'Iraq, dall'Iran, dall'Egitto, da Cipro Nord, dalla Cisgiordania, dalla Striscia di Gaza e perfino dal Libano, che ha nella Chiesa maronita uno dei suoi riferimenti.
La stessa situazione si verifica anche nel Nord-Africa.
Ne ho parlato anche in altre situazioni, come l'articolo intitolato "Eurabia, un incubo che potrebbe divenire realtà", il cui link è http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/eurabia-un-incubo-che-potrebbe-divenire.html.
Solo in Israele, l'unica democrazia stabile del Medio Oriente, i cristiani godono di piena sicurezza e di libertà di culto. Anche in Giordania vi è una relativa sicurezza, soprattutto grazie alla lungimiranza del monarca che ha reso il Natale giorno festivo e che ha autorizzato la costruzione di nuove chiese.
In molti altri Paesi, però, i cristiani subiscono restrizioni sempre crescenti.
Nella Strscia di Gaza, ove vi è Hamas, vi sono 3.000 cristiani, di cui la maggioranza sono ortodossi.
Lì, il lo sceicco Abu Saqer, leader del movimento Jihadia Salafiya ha detto che i cristiani possono stare tranquilli ma che devono adottare la sharia, la legge islamica.
Quindi, non devono bere alcolici e le donne devono indossare il velo.
Questa è una limitazione di un diritto naturale qual è la libertà di espressione.
In Libano, vi è un precario equilibrio tra le confessioni religiose.
Qui vi sono musulmani (divisi in sunniti, sciiti, drusi, alawiti ed ismailiti) e cristiani, che sono divisi in cattolici (maroniti, latini e greco-bizantini), ortodossi e protestanti.
Qui vi è una situazione particolare in cui il Presidente della Repubblica è un cristiano maronita, Parlamento è presieduto da uno sciita ed il governo è presieduto da un sunnita.
Oltre questa situazione precaria vi è la crescita di movimenti, come quello degli Hezbollah, che sono fondamentalisti.
Anche dalla Cisgiordania, ove vi è le città di Betlemme, ove nacque nostro Signore Gesù Cristo, i cristiani scappano.
In Egitto, terra in cui andò Giacobbe e che vide Gesù rifugiarvisi, vi è un governo laico ma vi sono anche dei movimenti fondamentalisti che stanno crescendo e che minacciano i cristiani ivi residenti.
Vi sono stati episodi di violenza contro i cristiani copti.
In Iran, i cristiani sono perseguitati, come anche gli ebrei. Anzi, rischiano l'estinzione!
In quel Paese basta alzare il telefono e si sente la voce dell'imam e le autorità pretendono che la Messa venga celebrata in lingua farsi.
Leggete al'articolo http://www.zenit.org/article-22861?I=italian.
Così si rischia grosso!
Infatti, il rischio è che non vi siano più cristiani nelle aree in cui il Cristianesimo nacque.
Ciò sarebbe molto grave perché verrebbero tagliate le nostre radici.
Come tutti i cristiani, io spero che si faccia qualcosa.
Cordiali saluti.
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