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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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martedì 12 ottobre 2010

IL PROCESSO CONTRO I TEMPLARI, IL PRELUDIO DELLE TRAGEDIE ATTUALI


Cari amici ed amiche.

Il 18 marzo 1314, sulla Senna venne eretta una pira. Su questa pira ci furono due uomini che vennero arsi in presenza di un re e della sua corte.
Si disse che una dei due uomini avesse maledetto il re e tutta la sua corte.
I due uomini non erano niente poco di meno che l'ultimo Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri Templari Jacques de Molay e Geoffroy de Charnay.
Il re altri non fu che Filippo IV Capeto detto "Filippo il Bello".
De Molay fu quello che, secondo una pia tradizione, maledisse il re e la sua corte.
Questo fu l'epilogo di un processo che iniziò sette anni prima.
Infatti, nel 1285, in Francia, salì al trono Filippo il Bello.
Questi volle rinsanguare le casse dello Stato e lo fece colpendo gli ebrei che vennero privati dei loro beni ed uccisi.
Nel 1300, Papa Bonifacio VIII indisse il primo Giubileo. Chiunque fosse andato in pellegrinaggio a Roma ed avesse visitato le basiliche di San Pietro e di San Paolo fuori le Mura avrebbe ricevuto il perdono dei peccati. Questo evento in parte una ricorrenza ebraica chiamata anch'essa Giubileo.
Roma tornò ad essere il centro di tutto.
In realtà, il potere papale era in crisi e proprio lo scontro tra Papa Bonifacio VIII e Filippo il Bello dimostrò questo.
Il re di Francia iniziò a tassare il clero francese. Con la sua bolla "Unam Sanctam", il Papa condannò ciò.
Il re condannò gli Stati generali nel suo regno e si mosse per deporre il Papa, complottando con i suoi nemici a Roma.
Il re accusò il Papa di accuse molto gravi, come la simonia, la violazione del segreto confessionale (punibile con scomunica) e, addirittura, di magia.
Nel settembre 1303, il francese Guglielmo di Nogaret e Sciarra Colonna presero il Papa ad Anagni che, secondo la tradizione, fu preso a schiaffi!
Questa fu solo una leggenda, almeno sul piano fisico. In realtà, fu più "uno schiaffo morale", una grave umiliazione.
Il popolo anagnino insorse e liberò il Papa che non resse il colpo e morì.
Nel 1304 salì al soglio pontificio un Papa francese, Bertrand de Got, che divenne Pontefice con il nome di Clemente V.
Egli fu eletto, forse, per le ingerenze di Filippo il Bello.
La dimostrazione fu il fatto che due anni dopo il Papa si trasferì ad Avignone passando sotto la "protezione" del re di Francia.
Qui, iniziò la "Cattività avignonese" dei Papi che durò fino al 1377, anno in cui Papa Gregorio XI tornò a Roma, anche grazie al contributo di Santa Caterina di Siena.
A questo punto, il Papato divenne una strumento nelle mani del re che iniziò a mettere gli occhi sui beni dei Templari.
Dopo avere perseguitato gli ebrei, Filippo iniziò ad portare le sue attenzioni verso quest'ordine monastico-militare.
Il 14 settembre 1307, il re ordinò ai suoi funzionari (i balivi nel Nord ed i siniscalchi nel Sud) di arrestare i cavalieri.
La decisione del re divenne esecutiva il il 13 ottobre.
Il pretesto fu un controllo fiscale.
In seguito, contro l'ordine si mossero accuse gravi come la sodomia, l'eresia e l'idolatria.
In pratica, ci fu l'accusa che i Templari praticassero sodomia, facessero orge e baccanali, mostrassero il deretano nudo di fronte al crocifisso o alla croce, che sputassero su di essa e che avessero un idolo chiamato Baphomet.
Ci furono le confessioni ma furono tutte sotto tortura.
In realtà, nell'ordine ci furono forme di malcostume che però furono meno gravi di quelle evocate nell'accusa e che, di certo, non furono dissimili da quelle di altri settori della società dell'epoca.
Quanto a Baphomet, le varie precettorie dei Templari furono perquisite e non venne trovato alcun simulacro.
I simulacri del Baphomet che si vedono oggi, sono in realtà dei falsi.
Furono forse prove create ad arte dagli accusatori?
Per alcuni di loro, Baphomet fu un idolo barbuto, con cui oggi si rappresenta il diavolo, per altri fu una reliquia, forse la testa di San Giovanni Battista e per altri ancora fu la Sophia una conoscenza degli gnostici che avrebbe fatto del male alla Chiesa.
Queste furono le accuse formulate e vennero avallate dalle confessioni.
Queste ultime, però, furono estorte con la forza, quindi, in una situazione normale, non sarebbero state credibili.
Purtroppo, lì non ci fu una situazione normale.
Il Papa fu debole una strumento nelle mani del re di Francia e sotto la pressione di quest'ultimo dovette avallare le decisioni reali.
De facto, si creò un cesaropapismo.
Il re fece processi contro i Templari in ogni parte e volle dimostrare a tutti costi che le accuse erano vere.
Il 03 aprile 1312, con la bolla "Vox in excelso", il Papa soppresse l'ordine ed i suoi beni passarono all'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni.
E così, si arriva all'argomento con cui questo articolo iniziò ossia alla morte di Jacques de Molay.
Intanto, i Templari ancora liberi scapparono.
Alcuni di loro finirono in Scozia, ove vi era re Roberto I "The Bruce" (1274-1329) che era stato scomunicato.
Qui fondarono la Cappella di Rosslyn.
Qui nacquero varie leggende.
Altri Templari andarono in Portogallo ove fondarono un nuovo ordine, l'"Ordine di Cristo".
In Spagna, venne fondato l'"Ordine di Montesa", ordine dipendente dalla corona.
Perché fu fatto tutto questo?
L'Ordine dei Templari fu molto importante.
Esso aveva grandi conoscenze scientifiche. Per esempio, la pratica della distillazione fu portata da loro dal Medio Oriente.
Oltre le conoscenze, l'Ordine aveva anche le funzioni di banca.
Di questo parlai in un mio articolo scritto su "Italia chiama Italia". Per leggerlo, seguite il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/9506/2008-06-13.html.
Il re volle fare parte dell'ordine (per avere più soldi) ma non poté. Allora, forse, ordì questa cosa.
In un certo senso, quanto accadde fu il preludio di tragedie attuali molto gravi.
Tra queste possiamo citare anche la Shoah.
Infatti, per distruggere un avversario lo si deve prima demonizzare.
Gli si deve attribuire un grosso potere che è anche negativo, per metterlo in cattiva luce agli occhi della gente.
Poi, lo si distrugge fisicamente.
Il meccanismo usato da re Filippo il Bello con i Templari fu lo stesso di quello usato da Hitler con gli ebrei e tutti i suoi avversari.
Tutto ciò deve farci riflettere.
Termino con una mia poesia.

A CUNDANNA DI LI TEMPLARI

In sbagghiu puru si...lu Papa Bunifaziu in largasìa...
cusì comu Ghjacumu lu pueta scrivìu:

"Lucifero novello a ssedere en papato, lengua de blasfemìa..."

Ma certu in Francia fù lu diavule cusì veru...
chì cuntru lu Tempiu...chì ebbe lu Linzolu Santu...
su lu lignu...cù tantu focu et fumu cusì neru...
Filippu lu rè...rè di scantu!

Ma maestru fù ellu cuntru lu Tempiu...
comu cuntru Diu...su l'Isula di li Ghjudei...
a sei seculi chì vinni...pè lu grand'empiu!

Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".