Che gli Stati Uniti d'America siano un Paese di forti tradizioni cristiane è vero ed è cosa nota.
Più dell'80% degli Statunitensi si professa cristiano. Il resto è costituito da ebrei, musulmani, buddisti, induisti, da appartenenti ad altre fedi e da atei ed agnostici.
Tra i cristiani statunitensi sono numericamente prevalenti i protestanti (circa il 50%). A seguire ci sono i cattolici (che sono quasi il 26%), i mormoni (1,4%), i testimoni di Geova (0,7%), gli ortodossi (0,3%) ed i vecchi cattolici.
Questo, però, è solo un dato esteriore.
Infatti, se si analizza bene la situazione, ci accorgiamo che le cose sono diverse.
Infatti, i protestanti sono divisi in varie confessioni che sono la calvinista, la luterana, l'anglicana, la metodista, la battista, la quacchera, la mennonita, l'amish, la valdese ed altre.
Analizzando la geografia religiosa degli USA "confessione per confessione" e scorporando le varie Chiese protestanti, scopriamo che la Chiesa prevalente è la cristiano-cattolico-romana.
Questo è un dato da non sottovalutare.
In pratica, la Chiesa cattolica è minoritaria rispetto ai protestanti e alle altre appartenenze (o non appartenenze) religiose nel loro insieme ma se si guardano le singole fedi, ecco che scopriamo che essa è maggioritaria.
Oggi, la Chiesa cattolica statunitense è quasi al 26%.
Essa è divisa nei riti latino (prevalente), caldeo, greco-bizantino, maronita, armeno e copto.
Le varie comunità cattoliche si formarono nei secoli, dapprima con l'arrivo delle minoranze inglesi e scozzesi e dei gruppi irlandesi che furono perseguitati nei secoli XVI e XVII e in seguito con l'arrivo di immigrati italiani, polacchi, croati, sloveni, ucraini, olandesi, tedeschi, armeni, libanesi, francesi, vietnamiti, indiani ed ispanici.
La percentuale di cattolici è però destinata a crescere, per due fattori.
Il primo è l'immigrazione proveniente sia dall'America Latina e dai Paesi europei (come l'Italia) che dai Paesi in cui sono perseguitati, come la Cina e molti Paesi islamici, ed il secondo è il fenomeno della conversione degli anglicani tradizionalisti al cattolicesimo, dopo la redazione della Costituzione Apostolica "Anglicanorum coetibus", ne parlai nell'articolo intitolato "Dalla scienza alla religione, l'amicizia Italia-Usa sarà fondamentale, http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/dalla-scienza-alla-religiobe-lamicizia.html.
Questo è un dato importante perché negli USA la religione pesa nella vita pubblica.
Essa è tenuta in grande considerazione anche in occasione delle elezioni presidenziali.
Un aumento dei cattolici negli USA, determinerà una modifica degli equilibri, sia nel Paese, sia nel resto del mondo e sia nella Chiesa cattolica stessa.
In poche parole, potrebbe succedere, ad esempio, che gli USA diventino trainanti per tutta la Chiesa cattolica .
Tenendo conto della secolarizzazione dell'Europa potrebbe darsi che un giorno dovremmo chiamare i preti dall'America Latina e proprio dagli USA perché qui in Europa (e in Italia) vi è la crisi delle vocazioni.
Magari, ad esempio, nella parrocchia di Roncoferraro (che è la parrochia del mio Comune) potrebbe esserci un giorno un prete statunitense, uruguaiano, argentino o brasiliano.
Magari, il prete statunitense potrebbe essere un ex-anglicano sposato.
Inoltre, questo potrebbe incidere sulla composizione del collegio cardinalizio e sull'elezione del Papa.
Potrebbe succedere che il prossimo Successore di Pietro provenga dall'America Latina o dagli USA.
In un certo senso, la Chiesa cattolica è già una realtà globale antecedente alla globalizzazione.
L'esempio che ho fatto su Norcia (nell'articolo intitolato "Italia-USA, un'amicizia preziosa che può essere rafforzata a tavola", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/basta-con-lantiamericanismo.html) è calzante e dimostra che certe dinamiche sono già in atto.
Cordiali saluti.
Che bella notizia!
RispondiEliminaE' un'ottima notizia, anche per noi!
RispondiEliminaForse, gli USA potrebbero contribuire a salvaguardare anche le nostre Chiese.