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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 16 ottobre 2010

ATEISMO? NO, NEOPAGANESIMO!




LA PALORA DI LU PUETA CHESTERTON

"Cu nun cridi 'n Diu nun è veru chì nun cridi 'n nenti
picchì accuminza a cridiri 'n tuttu."


A mia ascutati...comu mi fici pueta...
pè fauri...si nto desertu esse ùn vuleti li tamerici...
comu Geremia scrivìu...chì di certu Diu fici prufeta...
o fimmini et omini...com'enne palora chì Ellu ci dici!


Esse vuleti comu nanzu lu lupu la crastu...
comu sanza lu ciumi...chì more...d'Aral lu Mari...
o di lu ngannu...esse vuleti schjavi...
et certu nto bughju cusì sareti a tummari?


Si cusì esse ùn vuleti...Diu solu priati...
chì ci fici...et cusì cù lu So' Figghiu ci sarvau...d'amuri...
et puru nto duluri cusì sareti certu beati...
comu fici eiu Gilbertu...pueta di nosciu Signuri!

Pè vede fà a vuautri megghiu lu ghjustu caminu...
in d'Isula Surella parlà...questu vi dissi pè vulè divinu...
et comu di Hierapolis...petri et costruisce di natura...
sareti...comu di fortia et di billezza...si cusì leghjete...
et pè la sanità voscia...nenti avareti di pavura.



Cari amici ed amiche.

Con questa poesia, con cui omaggio il poeta inglese Gilbert Chesterton, incomincio a parlare di un argomento che deve fare riflettere.
Proprio questo poeta inglese inglese (e cattolico) disse una cosa che deve fare riflettere.
Egli, infatti, disse:
"Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché inizia a credere in tutto.".
Ho usato questa frase (da me tradotta in lingua siciliana) come proemio della qui presente poesia.
Questa frase racchiude una grande verità come racchiudono la Verità le parole del Vangelo di oggi, domenica 17 ottobre.
Il brano del Vangelo che viene letto nelle Messe di oggi (e che ho sentito nella liturgia vespertina di ieri sera) è del capitolo 18, versetti 1-8, e termina con la magnifica espressione che dice:
"Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà ancora la fede sulla terra?".
E' un'espressione tanto magnifica quanto terribile.
Infatti, essa calza a pennello a quanto sta succedendo oggi.
Oggi, infatti, si parla tanto di "laicità" ma, in realtà, questo è un concetto usato troppo spesso a sproposito.
Oggi, con il termine "laicità", si intende "ateismo" .
Di certo alcune ideologie illuministe produssero quelle del secolo XX che ebbero le massime espressioni nelle opere di Friedrich Nietzsche e Karl Marx.
Le opere di Nietzsche parlavano di "Morte di Dio", ossia di un uomo che non ha bisogno di Dio (pur non negandone l'esistenza) e lo sostituivano con il pangermanesimo e certe filosofie pre-socratiche.
Le opere di Karl Marx negavano l'esistenza di Dio e vedevano nella religione un modo per alienare l'uomo e renderlo schiavo dei potenti.
Da questi pensieri nacquero due mostri ideologici, il Nazismo ed il Comunismo che tanto male fecero.
Oggi, pur sconfitti politicamente, questi due mostri esistono ancora sotto altre forme.
La filosofia attuale tante a volere relegare Dio ad uno spazio privato.
Oggi vi è ancora il pensiero che dice che l'uomo non ha bisogno di Dio, proprio come recita il pensiero nietzschiano, o che, addirittura, Dio non esiste, proprio come dice il pensiero di marxista.
Pur non avendo più le denominazioni di Nazismo e Comunismo, questi pensieri si muovono sotto altre che sono "relativismo" e "laicismo" , che nulla ha che fare con la laicità che, invece, è positiva.
Queste ideologie tendono a volere escludere Dio sia dalla vita pubblica che dalla cultura.
Anzi, quest'ultima diventa un veicolo che porta certe idee.
Questa cultura tende a volere vedere l'ateismo come un valore o come un segno distintivo di forza di pensiero.
Questo è il modo più pericoloso in cui l'Avversario, quello che gli ebrei chiamano Satan, agisce.
E' più pericoloso anche di certe pratiche (come l'esoterismo) perché è più sottile e più subdolo.
Infatti, mentre le pratiche (come quelle esoteriche) si vedono e sono palesi (e quindi l'uomo può evitarle con più facilità, a meno che non sia indebolito da situazioni pregresse) la cultura è un mezzo che invece permea la società e si muove tramite la scuola, la famiglia, le istituzioni ed i mezzi di informazione.
Tramite la cultura, si diffonde anche una certa "religione ateizzante" che dice che l'uomo possa fare quello che vuole sempre.
Quindi, sotto il termine di "libertà di pensiero" spesso si maschera un'idea in cui l'uomo debba solo seguire il suo istinto. Quindi, in realtà, l'uomo non è libero ma diventa schiavo di sé stesso e del suo egoismo. In questa condizione, quindi, l'uomo rischia di diventare cinico e può arrivare anche a fare cose gravi contro il suo prossimo.
E così, secondo questa mentalità si legittimano pratiche come l'eugenetica, l'aborto o l'eutanasia.
Quindi, questa cultura porta una vera e propria forma di neopaganesimo.
Qui torniamo a quanto detto da Chesterton.
In questa condizione, infatti, l'uomo si allontana da Dio e se si allontana da Dio significa che si espone al rischio di schierarsi con ciò che sta contro di Lui.
Serve, quindi, una "rivoluzione culturale" che freni il succitato pensiero.
Certo, ciò non esclude la libertà di espressione dell'uomo. Dio lo creò con il libero arbitrio.
Quindi, se Dio ci ha dato la libertà, non sia l'uomo a toglierla!
Semmai, bisogna indirizzare la libertà dell'uomo verso il bene.
Già si tentò di togliere Dio dalla vita pubblica, nel secolo scorso.
I risultati?
I risultati furono più di 6.000.000 di morti nella Shoah ed un numero imprecisato di vittime dei regimi comunisti.
Ne parlai anche nell'articolo "La fede ed i giorni nostri", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/la-fede-ed-i-giorni-nostri.html.
Ecco cosa porta un certo pensiero.
Cordiali saluti.




























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