Voglio portare alla vostra attenzione un argomento fondamentale.
In un certo senso, è collegato all'articolo di questa mattina, quello intitolato "Nucleare, nuove polemiche nel Mantovano", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/nucleare-polemiche-mantovano.html.
Come ho scritto nel succitato articolo, il nucleare porta ricerca.
Purtroppo, qui in Italia si fa troppo poca ricerca scientifica.
Questo è dovuto in parte ad un nostro vizio nella formazione che tende a fare sì si che si punti di più sulla cultura umanistica ed in parte ad altri vizi culturali, come la scarsa meritocrazia.
Ad esempio, basti pensare al triste fenomeno delle "baronie" nelle università, fenomeno che il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini sta combattendo.
Questo fa sì che chi vuole fare seriamente ricerca scientifica debba andare via dall'Italia.
Io credo che sia ora di cambiare rotta e credo che una cosa del genere si possa fare rafforzando l'amicizia tra l'Italia e gli Stati Uniti d'America.
Io penso che gli USA siano un serio interlocutore per migliorare il nostro approccio con la ricerca scientifica, da quella che riguarda la medicina a quella che tratta l'agricoltura.
Su questo tema, ho fatto vari articoli.
Uno di questo scritto su "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/18712/2009-11-07.html ed un altro scritto su questo blog, il cui link è http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/ogm-basta-con-le-ideologie.html, sono esempi di ciò.
Italia ed USA possono collaborare in tanti settori della ricerca scientifica.
Si può fare ciò, ad esempio, mandando i nostri giovani nelle università statunitensi e facendo venire i ricercatori americani qui da noi.
Anzi, si potrebbe fare di più.
Si potrebbe fare ciò non solo al livello dell'università ma anche a quello delle Scuole Superiori.
Per esempio, si potrebbero fare venire i ricercatori americani per collaborare nella ricerca nel settore dell' agricoltura o ad insegnare nelle nostre università.
Mentre, i nostri giovani potrebbero fare dei periodi di stage negli USA.
Così potrebbe esserci uno scambio di conoscenze che porterebbe un reciproco vantaggio.
Infatti, i nostri amici americani amano il nostro Paese ed in questo modo potrebbero conoscerlo meglio mentre i nostri giovani potrebbero vedere qualcosa ed acquisire conoscenze nuove, un nuovo "know how".
Forse, mettendo i nostri giovani a confronto con i loro coetanei statunitensi e con il loro ambiente di studio si potrebbe fare in modo che i primi prendano coscienza del fatto che vi possa essere un modo serio di fare ricerca e si potrebbe contribuire a migliorare la nostra Istruzione e che i secondi possano conoscere meglio l'Italia.
Io credo che questo "gemellaggio culturale" con gli USA possa andare anche oltre la scienza.
Per esempio, ci potrebbe essere uno scambio culturale per ciò che riguarda la politica.
Noi potremmo imparare dai nostri amici americani a fare politica senza baruffe ma sempre in modo costruttivo.
Gli USA hanno una politica di scuola anglosassone, una politica in cui la contrapposizione non porta alla visione dell'avversario politico come un nemico.
E' il modo corretto di fare politica.
Anche nella religione può esserci qualcosa di utile in una possibile collaborazione.
Ad esempio, negli USA c'è una grande Chiesa cattolica (anche se minoritaria) e questa Chiesa è destinata a crescere, sia per l'arrivo di immigrati dall'America Latina e sia per le conversioni dall'anglicanesimo. Di questa cosa parlai nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/cosa-sta-succedendo-alla-chiesa.html.
Soprattutto ora che il Papa ha creato la Costituzione Apostolica "Anglicanorum coetibus" (link http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/apost_constitutions/documents/hf_ben-xvi_apc_20091104_anglicanorum-coetibus_en.html).
Questo fa sì che vi siano nuovi preti.
Questo è sicuramente un male.
Quindi, si potrebbero fare venire dei nuovi presuli anche dagli USA, anche gli ex-anglicani, che possono essere sposati.
Per questi ultimi, una cosa del genere potrebbe essere un modo per inserirli meglio nella Chiesa cattolica.
E' un po' come il viaggio-studio.
Se un ragazzo va in viaggio-studio per conoscere una nuova lingua e si trova in un ambiente completamente straniero dovrà imparare quella lingua e sarà più stimolato a farlo.
Questo discorso vale anche per i preti ex-anglicani che sono sposati.
Se si trovano in un contesto come il nostro, in cui prevale il cattolicesimo di rito latino, essi potrebbero acquisire maggiori conoscenze della cattolicità.
Anzi, sarebbe utile sia a loro stessi e sia alla comunità di cui potrebbero divenire parroci.
Quest'ultima imparerebbe a conoscere meglio la realtà cristiana e la sua complessità.
Sarebbe utile per tutti approfondire le relazioni tra l'Italia e gli USA.
Cordiali saluti.
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