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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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martedì 19 ottobre 2010

COME SAREBBE STATA L'ITALIA SENZA IL PRESIDENTE BERLUSCONI?

Cari amici ed amiche.

Prima di incominciare, vorrei annunciare che da oggi tutti i commenti che si faranno su questo blog saranno moderati.
Questa decisione è stata presa in seguito ai continui attacchi da parte di certi lettori che spesso si trincerano dietro l'anonimato.
Questi "signori" non hanno fatto altro che pubblicare commenti offensivi contro la mia persona e gli altri lettori.
Ringrazio i miei amici di Facebook Riccardo Di Giuseppe, Sveva Orlandini, Francesca Padovese ed altri che mi hanno segnalato la cosa.
Ho deciso, quindi, di prendere dei provvedimenti.
Pertanto, tutti i commenti offensivi NON SARANNO PUBBLICATI E SARANNO CESTINATI!
Visto che questo blog è seguito all'estero, ho ritenuto giusto fare ciò per una questione di decoro.
Qui è permesso (anzi è bene che ci sia) il confronto anche tra posizioni diverse ma deve esserci sempre il rispetto tra persone ed idee.
Questo principio si chiama tolleranza ed è un principio che vale per tutte le società civili più evolute.
Chi scrive commenti offensivi non manca di rispetto solo al sottoscritto ma anche a chi legge questo blog.
Detto questo, vi voglio porre una domanda.
Come sarebbe stata l'Italia se nel 1994 il presidente Berlusconi non fosse sceso in campo?
Come direbbero i nostri amici inglesi ed americani, "good question"!
Provo a dare una risposta, partendo dalla politica antecedente al 1994. Faccio una "carrellata" molto sintetica di quanto successe.
Prima del 1994, infatti, vi era la situazione in cui, di fatto, la democrazia era bloccata.
Infatti, dal 1946 fino al 1989, al governo vi era la Democrazia Cristiana (DC) e all'opposizione il Partito Comunista Italiano.
Ora, era necessario che ci fosse un governo sostenuto dalla DC poiché ad essa non c'erano altre forze mederate che le fossero alternative e che fossero capaci di contrastare i comunisti.
Inoltre, c'era la "Guerra fredda".
In realtà, ci furono tensioni.
Il 25 marzo 1960 si tentò di creare un governo di centro destra guidato da Fernando Tambroni.
Questo erano un governo monocolore della DC che però era appoggiato dal Movimento Sociale Italiano, il partito di destra.
Purtroppo, ci furono tensioni. Tra queste, cito i fatti di Genova del 30 giugno 1960 e la strage di Reggio Emilia del 07 giugno dello stesso anno.
Il governo dovette dimettersi il 26 luglio 1960.
Negli anni '60 e '70 ci furono altre tensioni. Alcune di queste furono causate da movimenti separatisti (in Alto Adige), altre da movimenti di estrema sinistra (Brigate Rosse) ed altre ancora di estrema destra.
Ci furono anche le contestazioni del '68.
Il 09 marzo 1978 le Brigate Rosse rapirono il presidente della DC Aldo Moro. Il 09 maggio, questi fu ucciso.
Qui nacque il centro sinistra.
Dapprima (dal 1978 al 1979) ci fu un governo presieduto da Giulio Andreotti che prevedeva l'appoggio dei comunisti.
Negli anni '80 nacque il "pentapartito" , ossia una coalizione di governo in cui ci furono la DC, il Partito Socialista Italiano, il Partito Socialista Democratico, il Partito Repubblicano ed il Partito Liberale.
Questo generò l'ingovernabilità.
Infatti, dal 1981 al 1991 cambiarono ben 9 governi.
Questo fu l'utimo atto della "I Repubblica".
Infatti, ci furono grandi cambiamenti.
Nel 1989 cadde il Muro di Berlino. Con esso venne meno il blocco sovietico e di conseguenza il Partito Comunista Italiano diventò Partito Democratico della Sinistra il PDS.
Questo vide la DC impreparata e andò in crisi.
Emersero nuovi partiti come la Lega Nord, un partito che nacque dall'unione di vari movimenti di protesta e che rivendicavano una maggiore autonomia delle regioni del Nord.
A ciò, si unì lo scandalo di "Tangentopoli" (1992) che, di fatto, distrusse il ceto politico che governava il Paese.
Qui, emerse il presidente Silvio Berlusconi che nel 1994 decise di formare Forza Italia, una forza politica nuova e formata da gente proveniente dal mondo del lavoro e non solo da politici di professione.
Il resto è storia recente.
Ora, torniano alla domanda dell'inzio.
Sicuramente, se non ci fosse stato il presidente Berlusconi, la storia dell'Italia avrebbe potuto prendere delle tinte molto fosche.
Infatti, l'ex-Partito Comunista Italiano, che divenne Partito Democratico di Sinistra, aveva acquisito molta forza, anche alla luce della crisi della Democrazia Cristiana e di tutti gli altri soggetti politici, anche in seguito al clima di giustizialismo instaurato durante il periodo dello scandalo di "Tangentopoli" , un clima che si esasperò al tal punto da non colpire solo chi era veramente corrotto ma anche tante persone che alla fine non c'entravano nulla.
Di conseguenza, al PDS sarebbe risultato facile proporsi come forza atta a formare un governo.
Gli sarebbe bastato unire attorno a sé le forze dei democristiani di sinistra e parte dei socialisti per fare una coalizione, che effettivamente fece.
Dall'altra parte non avrebbe avuto degli oppositori.
Infatti, il Movimento Sociale Italiano si trasformò in Alleanza Nazionale (con la "svolta di Fiuggi" del 1993) ed creò un partito che attirò anche pezzi dell'area cattolica e liberale laica.
Da sola, però, Alleanza Nazionale non avrebbe avuto la forza di fare una coalizione in grado di essere alternativa alla sinistra.
La Lega Nord era di per sé una forza regionalista e di protesta ed Alleanza Nazionale la vedeva lontana da sé in quanto quest'ultima aveva una carattere fieramente nazionale e difficilmente avrebbe capito le istanze leghiste.
Quindi, la Lega Nord sarebbe rimasta confinata nel suo "limbo" e questo sarebbe potuto essere pericoloso.
Leggete questo mio articolo scritto l'anno scorso su "Italia chiama Italia". Il suo link è http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/16128/2009-06-19.html.
Infatti, se non ci fosse stato il presidente Berlusconi, la Lega Nord non sarebbe diventata una forza di governo. Sarebbe rimasta una forza di protesta.
Alla lunga, questo avrebbe generato una situazione rischiosa.
Infatti la Lega Nord diventò forte ma se non fosse diventata forza di governo (e quindi non fosse stata in grado di mettere in pratica le sue istanze) ci sarebbe potuto essere il rischio di perdere la presa sulla sua base. Questo sarebbe stato molto grave perché la Lega Nord non sarebbe più stata in grado di controllare certe tensioni che sarebbero potute sfociare anche in atti di terrorismo come quelli fatti dall'ETA in Spagna o dell'IRA in Ulster.
Quindi, la "discesa in campo" del presidente Berlusconi fu fondamentale perché, da un lato, riuscì a creare una coalizione di governo che non fosse di centro sinistra e, dall'altro, fece diventare la Lega Nord una seria forza di governo capace di smorzare le tensioni e di portare delle istanze che, se messe in pratica, potrebbero rinnovare il nostro Paese.
Cordiali saluti.








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