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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 8 ottobre 2010

STORIA DELLA LINGUA INGLESE

Cari amici ed amiche.

Oggi, si sa, l'inglese è una lingua ampiamente diffusa. E' parlato in ogni dove ed è la lingua di molti Stati come il Regno Unito, gli Stati Uniti d'America, la maggior parte del Canada e l'Australia.
Inoltre, è la lingua veicolo dei Paesi scandinavi, ove anche le persone anziane lo parlano correttamente.
Tutti lo parlano ma pochi si interessano della sua storia. Proverò a parlarvi di ciò.
L'inglese deriva da una lingua parlata da due popoli germanici provenienti dalla Scandinavia, gli Angli ed i Sassoni.
Nel V secolo AD, questi popoli invasero la Britannia.
Questa invasione fu favorita dal re britannico-romano Vortigern.
Infatti, l'isola fu una provincia dell'Impero Romano ma nel V secolo le legioni ivi residenti dovettero abbandonarla per difendere Roma dagli Unni.
E così, l'isola fu sguarnita di fronte agli attacchi degli Irlandesi e degli Scozzesi.
Le popolazioni britannico-romane furono quindi sotto attacco.
Il re Vortigern chiamò allora gli Angli ed i Sassoni come mercenari.
Questi, tuttavia, gli si ribellarono ed iniziarono a prendere terre della Britannia, fino a conquistare tutta la zona orientale, lasciando libera una piccola parte di quella occidentale, l'attuale Galles.
In questo quadro, potrebbe rientrare la storia di re Artù, che qualcuno identifica con un condottiero britannico-romano, Riothamus.
Gli Angli si insediarono nell' Anglia Orientale, nelle Midlands ed in Northumbria.
I Sassoni si stabilirono nel Middlesex, nell'Essex e nel Wessex.
Nel Kent ci andò un'altra popolazione germanica, quella degli Juti.
Nacque, quindi, l'Eptarchia, un insieme di sette regni che furono Mercia, Essex, Wessex, Sussex, East Anglia e Northumbria.
Alla fine prevalse il Regno di Wessex. Nel 878 AD, il suo re Alfredo il Grande divenne Re degli Anglosassoni.
Durante questo periodo gli Anglosassoni subirono l'influenza sia dei popoli sconfitti e sia degli evangelizzatori cristiani.
Qui la loro lingua iniziò ad assumere nuovi caratteri.
Infatti, subì una contaminazione delle lingue celtiche e del latino che erano parlati in Britannia.
L'influenza del latino si fece più forte con l'arrivo del Cristianesimo ad opera di Sant'Agostino di Canterbury nel 601 AD.
Qui, questi popoli germanici assunsero l'alfabeto latino ed abbandonarono le rune.
Inoltre, si aggiunsero nuovi vocaboli come "Cristesmaesse" , da cui deriva l'attuale parola "Christmas" , ossia Natale.
Inoltre i toponimi ebbero l'influenza latina. La città di Londinium divenne Lunden, prima di diventare London. Città che facevano riferimento ad un "castrum" romano ebbero in buona parte la fine del nome in "-chester".
Si crearono termini che furono sinonimi che ci sono ancora oggi come "town/city", "to wait/to expect" o "to throw up/to vomit".
Quindi l'anglosassone subì una prima influenza del latino. Anzi, ci fu una contaminazione tra latino ed anglosassone.
Basti pensare che i primi monaci inglesi produssero testi latini con parole anglosassoni.
Leggete questo testo latino:
Ego Eadweard rex Anglorum hoc donum cum triumpho agiae sanctae crucis impressi.
Il nome del re Edorado il Martire (962-978) è scritto nella forma antica come Eadweard o in certi casi Eadward.
Potete trovare il testo integrale seguendo il link http://hwaet.heroku.com/. L'opera più significativa di questa esperienza fu il Beowulf, un poema epico.
Da qui, si iniziò a parlare di Inglese Antico.
A partire dal IX secolo in Britannia arrivarono i Danesi che formarono il Danelaw a partire dal IX secolo.
Qui la città di Eboracum assunse il nome di Yorvik, da cui derivò il nome York.
Nel 1066 AD, il normanno Guglielmo il Conquistatore sconfisse il re anglosassone Harold II e l'Inghilterra passò ai Normanni, un popolo germanico che si stabilì in Normandia (Francia) e che assunse il francese come sua lingua.
Anche l'Antico Inglese subì una forte influenza sia del latino che del francese che furono portati dagli invasori.
E così nacquero termini nuovi come "honourable" o "courageous".
Si iniziò a parlare di Medio Inglese che ebbe la sua massima espressione nel "Canterbury Tales", poema del poeta Geoffroy Chaucer (1343-1400).
Anche re Enrico VIII (1491-1547) fece delle opere.
Tra queste, va citato il brano "Pastime with Good Company".
A lui fu attribuita anche la melodia "Greensleeves". Una svolta ci fu nel XVI secolo, grazie all'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer (nella foto, 1489-1556).
Questi fu il primo arcivescovo anglicano che (semplificando riti medioevali come il "Rito di Sarum") riformò la liturgia, sostituendo il latino con la lingua parlata dal popolo.
Grazie a lui, l'inglese assunse una fisionomia vicina a quella della lingua attuale.
Possiamo dire che Thomas Cranmer stia agli Inglesi come Dante Alighieri sta a noi!
Certo, l'inglese di allora aveva ancora degli arcaismi come il "thou" al posto dell'attuale "you" o "ye" al posto dell'attuale "the".
Qui iniziò una grande fioritura letteraria, a cominciare dalle opere di William Shakespeare, di cui parlai nell'articolo "L'Enigma di Shakespeare", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/lenigma-di-shakespeare.html.
Tra le altre opere significative vi furono le poesia di John Donne (1572-1631, http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/omaghju-john-donne.html), la Bibbia di Re Giacomo e l'Eikon Basilike di re Carlo I Stuart (1600-1649).
Nei secoli che seguirono, vi furono altri poeti e scrittori importanti, come ad esempio Alexander Pope, Walter Scott, Christina Georgina Rossetti, Coventry Patmore, Thomas Stearn Eliot e John Tolkien.
Intanto assunse pure termini provenienti dalle lingue dei territori che conquistava.
Ad esempio, l'inglese assunse il termine "kithmagar" (che significa "cameriere") dalle lingue parlate in India.
Assunse anche termini spagnoli e perfino italiani.
Oggi, la lingua inglese ha molti termini italiani come "piano", "pizza", "spaghetti" ,"espresso" e, purtroppo, "mafia".
Dalla nostra lingua l'inglese ha preso anche la parola "bimbo" ma non con il significato che noi gli diamo. Infatti, questa parola è usata per identificare una persona stupida.
Oggi l'inglese è conosciuto in tutto il mondo.
Ora, sorge una domanda.
Perché noi italiani fatichiamo tanto ad apprendere questa lingua?
Il perché può essere anche un fatto "scientifico".
Infatti, secondo certi studi, noi italiani usiamo per parlare una parte del cervello. Le popolazioni anglosassoni ne usano due. Ciò è dovuto alla fonetica.
Infatti, la fonetica inglese ha una discrasia rispetto alla lingua scritta.
Nell'inglese non vi è conicidenza tra segno e suono.
Inoltre, com'è stato detto prima, l'inglese ha vocaboli che sono sinonimi e che sono di origine latina e germanica.
Noi, spesso, tendiamo ad usare i vocaboli di origine latina.
Purtroppo, ciò è azzardato perché si rischia di avere un registro troppo alto che non va bene per l'uso comune.
Inoltre, vi è un certo ritardo anche nell'insegnamento.
Spero di avere dato una delucidazione sull'inglese.
Termino con una mia poesia con un pezzo in Medio Inglese, preso da Chaucer.

LI PARRATI DI LU CAVALERI

"And God it woot, that it is litel wonder;
Freres and feendes been but lyte asonder."

Chì socu eiu...cusì cavaleri...
et comu di lu monacu...cusì di li me' frati...
chì strani sò pè li furasteri...
me' sò questi li parrati...
pè la Ngriterra tutta...chì camora stani...
et questi ascutanu li monti et li ciumi...
ma poscia a cunnosce tutti li populi cusì avarani...
com'eiu socu sicuru...chì lu Sole ci faci lu lumi!

Cordiali saluti.




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