Cusì...quandu su l'arvulu visti lu scrive...
certu ntra Medor et Angelica d'amuri...cusì duru...
cusì nanzu chi fussi cusì 'n pinzari...
ellu, Orlannu, cù quellu nomu...ma si fici scuru...
quandu a capisce chì ùn fù...et lu destinu a babbiari...
cù ellu...chì fuoddi cusì vinni...et salvaticu...
ma...cù un acellu et unu cavallu chì fù...una criatura...
et puru liuni...su la Luna vinni Astolfu so' cucinu...
pè di lu sennu l'alma purtà...su unu carru cù San Ghjuvanni...
et forse di lu celu fù viritati...pè quellu paladinu!
Cari amici ed amiche.
La poesia da me composta e qui scritta introduce l'argomento di cui sto per parlare. Leggete il link http://www.voyager.rai.it/. Questo è il sito della trasmissione condotta dal professor Roberto Giacobbo "Voyager". Andate nella puntata del 27 ottobre 2010 e troverete qualcosa di interessante. In quella puntata si è parlato di animali misteriosi e di un fatto della mitologia indianache pare possa comprendere gli UFO. Questa storia è legata ai libri sacri induisti (Veda) e risale a 2000 anni e prima di Cristo e parla di uno scontro tra dei e demoni. In questo scontro pare che queste "divinità" avessero usato delle astronavi. Ora, quello che è singolare è il fatto che in questi racconti compaiano anche dei carri che camminano in cielo detti "Vimana". Qui c'è il fatto singolare. Anche in alcune nostre storie si parla di ciò. Ad esempio, nella mitologia greca si parla del "carro solare di Apollo". Nella mitologia dell'Antico Egitto, si parla di uno strano "congegno" dentro la Piramide di Cheope, in Egitto. Esso è una sorta di grosso obelisco di granito che, originariamente era sulla Piramide a gradoni di Saqqera e che poi venne portato a Giza, ove si trova la Piramide di Cheope. Il "congegno" si trova dentro la piramide stessa e che arriva fino alla camera del re. Si dice che proprio in questa sala succedano delle "strane cose" e si dice anche che, in pratica, una persona che vi sosta ed entra nel sarcofago perda la cognizione dello spazio e del tempo. Di questo luogo esso parlò il professor Mario Pincherle, sempre a Voyager. Inoltre, vi sono brani apocrifi della Bibbia ebraica (il nostro Vecchio Testamento) che parlano di "carri celesti degli Elohim". Inoltre, già parlai di una situazione biblica, nell'articolo intitolato "La Stella di Betlemme, un enigma", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/la-stella-di-betlemme-un-enigma.html. Però, qui vi è qualcosa di ancora più sorprendente, che io potrei avere scoperto. Nella celebre opera letteraria "L'Orlando furioso" di Ludovico Ariosto (nell'immagine di sopra, 1474-1533) vi è qualcosa di molto particolare. La storia parla del paladino carolingio Orlando che si innamorò di una ragazza proveniente dall'Oriente e di nome Angelica. Ella era la principessa del Regno del Catai. Re Carlo la promette in sposa a chi tra Rinaldo ed Orlando si mostrerà più valoroso in battaglia contro i Saraceni. I cristiani, però, vennnero sconfitti ed Angelica fuggì. Altri guerrieri si batterono per lei, tra cui Sacripante, Ferrau e Ruggiero, che l'Ariosto immaginò come capostipite degli Estensi, suoi mecenati. Orlando, che si era invaghito di lei, la cercò e salvò uomini e donne. Pensò agli altri ma non a sé stesso. Purtroppo, Angelica si innamorò di un tale Medoro e vedendo un albero con scolpiti i loro nomi, Orlando capì di non essere contraccambiato ed impazzì. Divenne selvaggio e violento. Qui comparve il cavaliere Astolfo, il migliore amico di Orlando. Paladino del re d'Inghilterra, Astolfo cavalcò l'Ippogrifo, una creatura metà cavallo e metà grifone che appare e scompare sui campi di battaglia. Con questa creatura, Astolfò girò l'Europa e scese nelle porte dell'Inferno combattendo le Arpie e poi salì al Paradiso Terrestre. A questo punto egli dovette andare sulla Luna per trovare il senno di Orlando. Incontrò San Giovanni Evangelista che gli diede delle istruzioni sulla missione. Egli legò quindi un carro a quattro cavalli rossi ed insieme a San Giovanni volò a bordo di esso. Passarono una palla di fuoco, senza bruciarsi, ed arrivarono sulla Luna. Lì trovarono le cose perdute dagli uomini, come castelli, corone e denaro ma anche lacrime di persone innamorate, la bellezza delle donne e tante bottiglie più o meno grandi. Esse contenevano il senno di varie persone. Ne trovarono una molto grande e con scritto sopra "Senno di Orlando" e Astolfo tornò sulla Terra con l'Ippogrifo. Arrivato, trovò Orlando che era ridotto allo stato animale. Era diventato violento e forsennato. Astolfo stappò la bottiglia e fece annusare all'amico il liquido vaporoso al suo interno. In un attimo, Orlando riprese le facoltà e si guardò in giro stupefatto. Anche qui c'è una particolarità, il "carro volante". Sarà forse un "Vimana"? Inoltre, compaiono creature come le Arpie, che sono creature della mitologia greca e che sono simili in tutto e per tutto sia ai demoni induisti che a quelli della tradizione giudaico-cristiana. Che sia verità o una semplice coincidenza, di sicuro queste cose devono stimolare le persone alla lettura . Almeno questo aspetto sarà reale e certamente positivo. Come dice anche il professor Giacobbo, leggere non fa male!
Cordiali saluti.
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