Riporto questo stralcio di un articolo scritto da Federico Punzi su "Atlantico Quotidiano", articolo che è intitolato "Lockdown dei non vaccinati? Ecco perché sarebbe un accanimento senza logica sanitaria“":
"“Non è allo studio nessuna stretta sul modello austriaco per i non vaccinati”, hanno precisato nella serata di ieri fonti qualificate di governo. Ma vale la pena comunque esaminare il forte e folle appello congiunto partito ieri da molti governatori di Regione, per lo più di centrodestra, per risparmiare i vaccinati dall’eventuale ritorno delle restrizioni, ancora previste dal sistema a zone colorate, gialle, arancioni e rosse:
“Chiederemo al Governo, come Regioni, che le misure restrittive legate alle fasce di colore non valgano per le persone che hanno fatto il vaccino”.
Cosa ci dice questo pressing per riservare le eventuali restrizioni solo ai non vaccinati, in corso in realtà da qualche giorno anche sui media? Ci dice essenzialmente due cose. Primo, che il ritorno delle restrizioni è uno scenario ritenuto non solo possibile, ma probabile e dato quasi per scontato a livello governativo, centrale e locale, e nelle redazioni mainstream. Secondo, che se il lockdown, nelle sue varie gradazioni, torna ad essere valutato come strumento di contenimento del virus, pur con un tasso di vaccinati che ha ormai superato l’86 per cento e numeri di ricoveri e terapie intensive assolutamente sostenibili, vuol dire che siamo ancora in piena logica Covid-Zero, inutile e anzi dannosa, come ormai acclarato da numerose esperienze.
Se si ha fiducia nell’efficacia dei vaccini, si dovrebbe anche avere fiducia nel fatto che alla risalita della curva dei contagi non corrisponda una risalita della stessa dinamica di ricoveri e decessi. Altrimenti, il vaccino o il Green Pass come “strumenti di libertà” si dimostrerebbe l’ennesima menzogna raccontata dai nostri governi durante questa pandemia".
Cosa ci dice questo pressing per riservare le eventuali restrizioni solo ai non vaccinati, in corso in realtà da qualche giorno anche sui media? Ci dice essenzialmente due cose. Primo, che il ritorno delle restrizioni è uno scenario ritenuto non solo possibile, ma probabile e dato quasi per scontato a livello governativo, centrale e locale, e nelle redazioni mainstream. Secondo, che se il lockdown, nelle sue varie gradazioni, torna ad essere valutato come strumento di contenimento del virus, pur con un tasso di vaccinati che ha ormai superato l’86 per cento e numeri di ricoveri e terapie intensive assolutamente sostenibili, vuol dire che siamo ancora in piena logica Covid-Zero, inutile e anzi dannosa, come ormai acclarato da numerose esperienze.
Se si ha fiducia nell’efficacia dei vaccini, si dovrebbe anche avere fiducia nel fatto che alla risalita della curva dei contagi non corrisponda una risalita della stessa dinamica di ricoveri e decessi. Altrimenti, il vaccino o il Green Pass come “strumenti di libertà” si dimostrerebbe l’ennesima menzogna raccontata dai nostri governi durante questa pandemia".
Appare evidente che i governanti (nazionali e locali) vogliano arrivare a fare diventare l'Italia Covid-Zero.
Ciò non è possibile.
In primis, il Coronavirus è un virus ad RNA monocatenario.
Come tale, rispetto ad altri virus, come il virus del vaiolo, è molto più mutevole.
Non a caso, si continua a parlare di varianti.
In secundis, l'efficacia del vaccino nel tempo tende a scemare.
Dunque, anche un vaccinato può infettarsi.
Se così non fosse non ci sarebbe nessuna necessità di prendere più dosi in un anno.
Dunque, l'idea del Covid-Zero non è solo irrealizzabile ma è anche dannosa, poiché sta seminando odio tra persone.
I governatori regionali che vogliono restrizioni per i non vaccinati ragionano su questo principio: se le regioni che amministrano diventassero gialle, arancioni o rosse (a seconda della situazione) ci sarebbero dei problemi per loro e per chi abita in quelle regioni.
Dunque, essi hanno paura.
Ora, questa idea della restrizione per i non vaccinati non ha senso poiché non ci sono i malati e di morti che ci sono stati lo scorso anno.
Essa sa di "vendetta" nei confronti dei "cattivi", i non vaccinati, e di "premio" per i "buoni", coloro che "si sono fidati della scienza".
Ora, se un'iniziativa del genere fosse implementata, ci sarebbe solo una cosa: un'ulteriore radicalizzazione delle posizioni.
Il rischio è che dalla violenza verbale si passi a quella fisica, cosa che nessuno con un po' di buonsenso auspica.
Oramai, questa non è più scienza ma è furore ideologico.
Già il fatto che si vogliano negare i difetti del vaccino è dimostrazione di ciò.
Ammettere che questi vaccini abbiano dei difetti non significa affatto essere dei No Vax ma significa volere dare l'input per migliorare i sieri e renderli anche più sicuri.
La scienza è ricerca continua.
Una cosa deve essere ricordata: uno Stato di diritto fa giustizia (laddove serve) ma non si vendica.
Le vendette sono cose che non fanno parte dello Stato di diritto.
Dunque, non si capisce questa scelta di demonizzare una categoria di persone.
Il rischio è che salti completamente la pace sociale.
Invece, in questo momento difficile serve coesione.
Del resto, tutti, vaccinati e non vaccinati, debbono rispettare le regole del distanziamento e dell'uso della mascherina e di tutta la profilassi.
I non vaccinati debbono controllarsi, con i tamponi.
Sarebbe bene che anche i vaccinati facessero altrettanto, visto che anche loro possono infettarsi e contagiare altri.
Ricordo che chi partecipa ai talk show televisivi è vaccinato ma fa i tamponi.
Serve buonsenso...da parte di tutti.
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