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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 2 novembre 2021

Noi italiani siamo un popolo liberale?


Riporto questo stralcio del bellissimo articolo di Stefano Magni su "Atlantico Quotidiano", articolo intitolato "“Disertori”. La metafora della guerra fa saltare i capisaldi della democrazia liberale:
"Le manifestazioni no-greenpass stanno facendo perdere il sonno a molti, a quanto pare. E così, dopo il sindacalista ed esponente di +Europa (dunque, teoricamente, un radicale) che invoca le cannonate di Bava Beccaris contro i manifestanti, abbiamo adesso chi equipara i no-greenpass ai disertori, da fucilare. Magari scegliendoli con il comodo metodo della decimazione, come si faceva dalle sue parti, al fronte, fino al 1918.


La sparata, inizialmente attribuita da diversi media, tra cui Repubblica e Tgcom, al sindaco forzista di Trieste Roberto Dipiazza, è stata in realtà pronunciata da Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, durante una conferenza stampa istituzionale, alla presenza del sindaco e del prefetto di Trieste e del governatore del Friuli Venezia Giulia. Parole a tal punto gravi da non poter essere ridotte al rango di semplice boutade.


“La pazienza è finita. Spingeremo perché sia stabilito che il peso di eventuali nuove restrizioni gravi solo su coloro che non sono vaccinati, perché sono disertori. Se questa è una guerra, in una guerra c’è chi ha paura, non combatte, viene messo al muro e fucilato. Qui non fuciliamo nessuno, ma il peso di eventuali nuove restrizioni deve gravare esclusivamente su questi disertori, che mettono a rischio la salute di tutti. La pazienza è finita”
".

A questo punto, mi domando se il popolo italiano meriti la democrazia o se meriti un regime autoritario che lo comandi a bacchetta.
Oramai, questo Paese è completamente sfasciato.
Chi non si esprime secondo ciò che dice il mainstream, specie riguardo al vaccino, diventa un "parassita", un "No Vax", un "sorcio", un "fascista" ecc. 
Mi domando cosa c'entri il vaccino con l'antifascismo. 
Chi governa semina odio a destra e a manca, anziché cercare di rasserenare il clima.
Ora, siamo arrivati anche alla retorica della guerra.
Michele Agrusti, presidente di Confindustria dell'Alto Adriatico, ha definito "disertori" coloro che non si vaccinano.
A prescindere dal fatto che mi sia vaccinato o meno, se il personaggio mi avesse detto una cosa del genere io gli avrei risposto affermando di non sapere di vivere in una società retta da un'oligarchia militare come quella di Sparta e che pensavo di vivere in una società democratica come quella di Atene. 
Gli avrei anche ricordato il primo articolo della nostra Costituzione. 
Mi ricordo che l'anno scorso si diceva: "Ne usciremo migliori".
Mi sa che chi ha affermato ciò sia stato un grandissimo menagramo.
La gente si odia.
Le persone si guardano in cagnesco tra di loro.
Quando sentirò qualcuno dire: "Ne usciremo migliori", toccherò i "gioielli di famiglia". 
Siamo arrivati ad un punto nel quale vi è sì una guerra ma non contro il Covid.
Infatti, questa guerra è tra le persone.
Che questo vaccino non copra completamente dalla malattia è acclarato.
La trasmissione televisiva "Report" ha fatto un servizio abbastanza dettagliato.
Che il Green Pass non abbia alcun fondamento scientifico è altrettanto acclarato.
Dunque, di cosa parliamo?
Ora, secondo il mainstream, si starebbe creando un focolaio a Trieste, per via delle manifestazioni dei No Green Pass.
Però, nessuno parla dei rave party abusivi, nei quali capita di tutto.
Il Covid è un virus e non fa selezioni tra le manifestazioni contro il Green Pass e manifestazioni di altro tipo.
Almeno, non dovrebbe essere così.
Invece, sembra che il virus scelga chi colpire, almeno secondo il mainstream.
Questo è grottesco. 
Eppure, c'è gente che crede a certe panzane.
Ora, le parole di Agrusti sono molto gravi.
In primo luogo, si fa un paragone improprio tra uno stato di emergenza sanitaria ed uno stato di guerra.
Si tratta di un paragone improprio, com'è improprio il paragone tra il Green Pass e la politica dei nazisti nei confronti degli ebrei.
Semmai, il Green Pass è da paragonare al "China's Social Credit System".
Informatevi pure a riguardo. 
In secondo luogo, le parole di Agrusti segnano lo sdoganamento del concetto della fucilazione, ossia della punizione di chi non si vaccina.
Questo è un messaggio illiberale molto grave.
Dunque, l'Italia sta andando nella direzione di una pericolosa deriva, nella direzione del diritto visto come una concessione del governante di turno, il quale agisce secondo il proprio umore, e non come qualcosa che è parte di un Paese democratico. 






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