Kyle Rittenhouse, immagine di Getty Images |
Alla fine, il processo contro Kyle Rittenhouse, il giovane americano che il 25 agosto 2020 ha sparato a due persone con uccidendole non è stato condannato. Il fatto è avvenuto a Kenosha, in Winsconsin, nel corso dei disordini causati dai Black Lives Matter.
Ora, una cosa deve essere ricordata.
Movimenti come i Black Lives Matter hanno creato disordini e sono stati violenti.
Kyle si è solo difeso.
Così, la corte ha deciso di non condannarlo.
Il presidente Joe Biden non ha condiviso la sentenza ma ha deciso di rispettarla.
L'ex-presidente Donald Trump si è detto d'accordo con la sentenza.
Del resto, c'è stata una sparatoria e nelle sparatorie ci possono scappare i morti.
Questo è il dato di fatto.
Non voglio sembrare cinico ma voglio solo raccontare quelli che si sono i fatti.
Ora, deve essere ricordato nuovamente che quello dei Black Lives Matter è un movimento di violenti.
Basti pensare agli atti vandalici e alle aggressioni che varie persone presenti in quel movimento hanno fatto.
Dunque, la violenza chiama violenza.
Dall'odio nasce altro odio.
I Black Lives Matter hanno professato odio.
Su Kyle grava certamente il peso di ciò che è accaduto ma se non ci fosse stata l'ondata di violenza le cose sarebbero andate diversamente.
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