Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot di una pagina de "La Verità" con l'intervista di Giulia Cazzaniga all'ex-ministro Antonio Martino.Martino dice una cosa molto semplice: le libertà perse non si recuperano. La storia insegna che i diritti si smarriscono poco per volta. C'è l'idea secondo la quale la salute non sia di nostra proprietà ma dello Stato.
Dunque, di cosa parliamo?
Il Green Pass rischia davvero di trasformare l'emergenza in normalità e questo rischia di creare assuefazione nelle persone, le quali si abituano al nuovo regime e diventano docili.
Martino è un vero liberale.
Per un liberale, infatti, la libertà individuale è fondamentale.
Noi stiamo andando verso un regime di gente che agisce in maniera dogmatica e collettivista.
Questo è il dramma.
Ciò non significa negare il Covid o i morti a causa del virus ma riconoscere che vi è una trasformazione della politica italiana in senso collettivistico.
Il collettivismo non fa parte della cultura liberale.
Il liberale non agisce in maniera politicamente dogmatica.
Ricordo che coloro che agirono in maniera dogmatica, come nei casi più estremi di Adolf Hitler, di Benito Mussolini, di Josif Stalin, di Pol Pot, di Mao Tse Tung e di Fidel Castro, non fecero nulla di buono.
La storia lo insegna.
Lo Stato ha il compito di garantire la convivenza civile tra persone e la loro sicurezza.
Purtroppo, l'azione di quest'ultimo sta andando nella direzione di un controllo delle vite delle persone.
Questo è preoccupante.
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