Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo intitolato di Lorenzo Gioli che è intitolato "L’attualità di Orwell in tempi di pandemia: il controllo non solo fisico ma anche psicologico".
Ne riporto questo stralcio:
Oramai, siamo in balia di uno Stato che vuole mettere il naso anche sotto le lenzuola.
Oltre a ciò, si è incoraggiata la delazione.
Per esempio, un gruppo di amici che parlano tra di loro in strada rischiano di essere tacciati di fare "assembramento" e di essere "nemici del popolo".
Oltre a ciò, vi è la questione dei ristoranti, i quali debbono stare sotto il coprifuoco.
Sembra quasi che stia passando l'idea secondo la quale il benessere non passi attraverso la democrazia.
Anzi, qualcuno dice anche che la democrazia non serva e prende come esempio la Cina.
Però, in Cina, tanta gente è povera e non c'è la libertà.
Questo non viene mai detto ed il mainstream fa vedere l'evoluzione di città come Pechino e Shangai, che hanno visto una grande espansione, con la costruzione di grattacieli simili a quelli delle città occidentali.
Però, non fa vedere la Cina "profonda", la quale vive nella miseria.
Così, non vi è solo il Covid ma vi è anche un altro virus: quello del totalitarismo.
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