Su "Il Giornale", vi è un articolo di Luca Sablone che è intitolato "Ecco perché anche il vaccino Johnson&Johnson è a rischio".
La campagna vaccinale rischia seriamente una battuta di arresto.
Come riporta l'articolo, nonostante la grande fiducia riposta nei confronti di Johnson & Johnson, si teme di fare i conti con l'ennesimo rallentamento e con ulteriori ritardi rispetto alla tabella di marcia tracciata dal nuovo piano del commissario, il generale Francesco Paolo Figliuolo.Per capire le motivazioni alla base di tale pericolo occorre partire dall'ipotetica connessione tra AstraZeneca, le trombosi cerebrali e alcuni tipi di eventi emorragici: gli esperti riuniti ad Amsterdam stanno prendendo in esame uno studio tedesco secondo cui le rare reazioni potrebbero essere causate da una risposta immunitaria che contribuirebbe a ridurre le piastrine nel sangue. Per il momento l'incidenza dei casi sul numero di vaccinati resta molto bassa, ma i 31 eventi trombotici segnalati in Germania in soli due mesi hanno fatto scattare l'allarme, anche perché il numero dei casi sembra essere destinato ad aumentare con il passare dei giorni.
A causare gli eventi trombotici sarebbe il vettore.
Il vettore è l'Adenovirus, il quale trasporta le proteine spike.
Queste ultime darebbero la risposta immunitaria.
Ora, anche Johnson & Johnson ha adottato l'Adenovirus.
L'Adenovirus fa parte delle Adenoviridae, rappresentante dell'ordine delle Rowavirales.
Si tratta di un virus a DNA bicatenario che presenta una simmetria icosaedrica.
Anche se ha adottato l'Adenovirus umano, e non quello dello scimpanzé, il meccanismo è uguale.
Dunque, si è creato un clima di paura che potrebbe creare seri problemi alla campagna di immunizzazione.
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