Un mio amico mi ha portato all'attenzione questo screenshot della mia pagina Twitter con un commento assurdo al mio ultimo articolo, quello intitolato "Un processo anomalo".
Lo riporto integralmente:
"Ma è lo stesso incitamento alla folla di Trump e i suoi al Campidoglio lo scorso 6 gennaio oppure questo è più grave?Perché io ti leggo e non ricordo un tuo articolo in cui prendevi le distanze da quella roba lì, anzi la giustificavi perché erano giuste proteste".
Io non mai giustificato nessuna violenza.
Non ho giustificato né i fatti del Campidoglio né quanto accaduto a George Floyd.
Semmai, riguardo alle proteste del Campidoglio, io ho sposato la posizione dell'allora presidente americano Donald J. Trump, il quale poneva una questione sul voto, e quella dei manifestanti pacifici che lo hanno sostenuto.
Vi è certamente un'ombra sulle ultime elezioni americane.
Però, non ho giustificato i violenti.
Anzi, li ho condannati, come ho condannato Derek Chauvin, il poliziotto che ha ucciso George Floyd.
Ora, che il voto per posta sia contestabile è ovvio.
Esso non garantisce segretezza e regolarità del voto.
Lo sappiamo bene anche noi italiani, con il voto dei nostri concittadini all'estero.
I violenti che hanno assaltato il Campidoglio hanno fatto un danno a Trump.
Quanto a Chauvin, io ho condannato il fatto in sé, ossia l'uccisione di Floyd.
Però, ho semplicemente posto la questione del clima nel quale il processo si è svolto.
Dunque, non so cosa abbia letto l'interlocutore ma io non sono certo una persona che ama la violenza, da qualunque parte essa provenga.
Nessun commento:
Posta un commento