E nell’Ottocento lo zolfo era di fatto un monopolio siciliano (in Sicilia l’ultima surfara fu chiusa solo negli anni Cinquanta del Novecento, ma ormai serviva solo per i fiammiferi). Il re delle Due Sicilie, Ferdinando II, aveva provato a vendere il suo zolfo sul mercato, ma l’Inghilterra, con le cattive, era riuscita ad assicurarselo in esclusiva e al suo prezzo. Il re napoletano allora cercò una sponda nella Russia, a quel tempo antagonista del Regno Unito, col quale conduceva il «grande gioco» kiplinghiano in Afghanistan. Ma all’ora della guerra di Crimea (Inghilterra e Francia alleati dei musulmani turchi contro i cristiani russi), Ferdinando, minacciato dagli inglesi, restò neutrale, mentre lo scaltro Cavour mandava i bersaglieri ad affiancare questi ultimi".
Lo fu nei secoli passati come lo è oggi.
Basti pensare a quello che accadde nei secoli XV e XVI tra francesi e spagnoli.
Che nel XIX secolo il Regno Unito avesse avuto un certo interesse verso l'Italia fu un dato di fatto.
In Sicilia, ci furono delle famiglie inglesi (come i Whitaker) che coltivavano l'uva per il Marsala.
Inoltre, il Regno di Sardegna era indebitato con le banche.
Dunque, da qui partì l'annessione dei vari Stati italici da parte del Regno di Sardegna.
Certamente, ci fu anche l'antipapismo dell'anglicano e calvinista Regno Unito.
Dunque, il Regno Unito aveva tutto l'interesse a creare un regno anticlericale e suo alleato.
Abbattendo il Papato e creando uno Stato suo alleato, il Regno Unito avrebbe allungato le mani sul centro del bacino del Mare Mediterraneo.
Dunque, le massonerie furono veicolo del piano che si stava per compiere.
Questo portò a quel progetto che nel 1861 diede origine al Regno d'Italia e che nel 1870 portò anche all'annessione di Roma.
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