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mercoledì 21 aprile 2021

I soliti radical chic


Su "Atlantico Quotidiano", vi è un bell'articolo di Andrea Venanzoni che è "L’appello collettivo: liturgia feticista e da cattivi maestri dei radical chic".
Ne riporto questo stralcio:

"Se non, forse, in molti casi, essere mantenuti dallo Stato padre e padrino, garante con il denaro prelevato mediante tassazione sulle spalle e dalle tasche altrui e traslato magicamente nei conti correnti di questi dipendenti pubblici con cattedre universitarie strategiche, tanto che quando lo vieni a sapere e magari dal basso di una partita Iva dimenticata da Dio ti risale potente nelle viscere il Lysander Spooner o l’Albert Jay Nock de “Il nostro nemico, lo Stato”.

La letterina accorata e accorta in favore del ministro Speranza è solo l’ultima in ordine di tempo, il tassello, e forse uno dei più innocui, bonari e controproducenti di una tradizione che feticisticamente si reitera da decenni e che costituisce, lo immagino, l’equivalente burocratico-sensuale di una categoria di Youporn: i comunisti, da decenni, redigono lettere, e se le passano autoreferenzialmente tra di loro, tutti contenti, eccitati verrebbe da giurare, e te li immagini nel fioco lucore tardo-vittoriano delle loro ville a Capalbio o a Parigi, tra un brunch con un ex brigatista “uomo di rarissima sensibilità”, a parte quando ammazza, e il loro odio di classe per i lavoratori, lumpenproletariat colonizzato ormai dal nazismo ritornante. Te li immagini dicevo mentre limano ogni singola parola per mantenerla fedele allo spirito del Politburo col dolcevita sulle spalle e il loft da “Grande Bellezza”, con vista sul cuore di Milano o di Roma o di tutto il mondo, che non è la patria del diseredato ma di questa élite nobiliare, che tanto ha la millemiglia in tasca e viaggia e gira a spese nostre o di qualche grosso giornale, cioè sempre a spese nostre
".

Questa sinistra parla di "proletari" ma i suoi esponenti vivono in attici lussuosi.
Parla di "lavoro" ma i suoi esponenti non sanno distinguere da una brugola. 
Parla di "libertà" ma i suoi esponenti vogliono zittire gli altri.
Questa sinistra è ipocrita perché parla di cultura ma è la prima ad esaltare l'ignoranza.
Basti ricordare certi suoi ministri che non hanno neppure un diploma.
Oggi, difende un ministro non all'altezza del compito come Roberto Speranza.
Speranza ha fatto danni.
Eppure, questi radical chic lo difendono.
Come si può difendere un ministro che non ne ha imbroccata una?
Speranza ha operato male.
Ha saputo solo vietare e chiudere, fregandosene delle attività che falliscono e le famiglie che non ce la fanno ad arrivare a fine mese.
Speranza è una delle cause dei problemi che abbiamo.
Comunque, per questi radical chic non conta nulla.
Basta che stiano bene loro, delle libertà e del benessere degli altri a loro non frega nulla. 

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