Ieri, durante la messa, il parroco di Roncoferraro padre Stefano Tognetti ha parlato delle fake news, citando l'episodio biblico di Gesù e dell'indemoniato.
Ora, la fake news non è semplicemente una notizia falsa.
Infatti, il diavolo dentro l'indemoniato disse delle parole vere quando riconobbe Gesù Cristo e gli disse che egli fosse venuto sulla terra per rovinarlo.
Però, si trattava di una verità detta dal demonio, quindi di una verità detta dal punto di vista del demonio.
Molto spesso, anche le fake news hanno della verità.
Pensiamo ad un caso storico: re Enrico VIII ed i monasteri.
Nel 1534, re ruppe con la Chiesa di Roma e prese il controllo della Chiesa inglese.
Nel 1536, su impulso del protestante Thomas Cromwell, decise di dare il via alla soppressione dei monasteri.
Ora, nei monasteri e nel clero inglese di allora ci furono forme di malcostume (anche grave) ma non fu un fatto che riguardava tutti i monaci ed il membri del clero.
Ci furono tanti monaci e tanti preti perbene.
Però, Cromwell usò i cattivi esempi di preti e di monaci corrotti per fare una pessima propaganda contro la Chiesa cattolica ed aizzare la gente contro di essa.
Dunque, una piccola verità (la presenza di monaci corrotti) fu ingigantita ad hoc per giustificare la nuova politica religiosa repressiva contro il cattolicesimo.
Anche questa fu una fake news.
Purtroppo, la fake news fa parte della storia.
Basti pensare al secolo scorso.
Furono messe in giro notizie false ed infondate contro gli ebrei in modo sistematico.
Questa campagna diffamatoria fu orchestrata in modo da tale da fare presa sulle masse di gente che spesso non conosceva le cose.
Questo portò ai pogrom in Russia e agli orrori della Germania nazista.
Lo stesso discorso valse anche per il comunismo e per la sua propaganda.
La fake news fa parte della storia e può essere combattuta con una sola arma: la cultura.
La censura, che qualcuno caldeggia tanto, rischia di creare solo limiti alla libertà di espressione.
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