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martedì 16 febbraio 2021

La fine della democrazia in Italia


Ho preso spunto da queste parole scritte su Facebook dall'amico Filippo Giorgianni:

"Nel caos nessuno si è accorto che la parentesi dell’alternanza democratica della Seconda Repubblica, terminata con il golpe ai danni di Berlusconi nel 2011 e l’ascesa del truffaldino specchietto per allodole del “terzo polo” M5s, perturbatore dell’equilibrio politico-istituzionale (forse ideato e finanziato chissà da quali stanze oscure per addomesticare il dissenso), non ha lasciato il posto ad una Terza, bensì ad una riedizione della Prima Repubblica nel contesto di una nuova guerra fredda (oggi anti-cinese): l’Italia torna terreno di scontro tra interessi stranieri (mentre col bipolarismo vi era il timido tentativo di darle un interesse nazionale con Berlusconi) dove si alternano governicchi deboli, con maggioranze variabili e variopinte, in cui il fattore di continuità è dato da un partito centrale (ieri la DC, oggi il PD e ultimamente Italia Viva) che vi entra sempre anche quando perde le elezioni in qualità di garante degli interessi stranieri più occidentali. Manca solo il proporzionale (con cui però già molti flirtano) ma c’è perfino la conventio ad excludendum verso la destra “anti-sistema”.
Condoglianze vivissime a noi"
.

La democrazia si regge su tre "pilastri".
Il primo "pilastro" è il voto. 
Ergo, i governanti debbono essere votati ed eletti dal popolo.
Il secondo "pilastro" è la contendibilità del potere.
Infatti, il potere deve essere contendibile da tutte le forze politiche in campo.
Il terzo "pilastro" è un'opposizione forte e quindi in grado di contendere il potere a chi governa.
Se manca anche uno solo di questi tre "pilastri", la democrazia cessa di esistere. 
Dal 2011 ad oggi, l'Italia non ha un Governo frutto di elezioni.
I governi che succedutisi dal 2013 ad oggi non sono nati da elezioni.
Inoltre, vi è un partito centrale, un partito che assume il potere anche quando non vince le elezioni.
Giorgianni ha parlato della Democrazia Cristiana della I Repubblica.
Ora, la Democrazia Cristiana fu un partito centrale intorno alla quale si costituirono delle maggioranze variopinte ma questo avveniva per la presenza anomala del Partito Comunista Italiano come principale forza di opposizione.
Nel caso del Partito Democratico attuale, la situazione è diversa.
Infatti, una parte del Partito Democratico è erede del Partito Comunista Italiano. 
Questo partito governa dal 2011 ad oggi.
La scissione operata dall'ex-segretario di quel partito Matteo Renzi ha cambiato ulteriormente il panorama politico.
Oggi, la chiave di volta dell'attuale maggioranza è proprio Italia Viva, un partito nettamente minoritario nel Paese. 
Le maggioranze che si formano intorno a questo partito possono essere numericamente forti ma politicamente deboli.
Così, l'Italia può essere commissariata dai poteri sovranazionali.
Questa è la fine della democrazia.




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