Su "Panorama", vi è un articolo di Carlo Cambi che è intitolato "Per l'Europa il Made in Italy fa male". L'Unione Europea boccia il prodotto Made in Italy.
Prodotti come l'olio d'oliva, il formaggio Parmigiano-Reggiano, i salumi ed altri simboli dell'enogastronomia italiana sono bollati come prodotti "non sani".
Al contrario, i prodotti delle multinazionali sono ritenuti "sani".
Una persona normale si pone qualche domanda.
Quali sono i parametri con i quali l'Unione Europea dichiara sano o meno un prodotto?
Una pasta precotta fatta in Francia con grassi saturi ed ingredienti di dubbia qualità è ritenuta sana mentre un prodotto italiano fatto artigianalmente e con ingredienti buoni viene bollato come "non sano".
Si colpisce la piccola impresa e si salva la multinazionale.
Del resto, il gruppo francese della Danone fattura ben 24 miliardi di Euro e la Nestlé ne fattura ben 42 miliardi.
I vertici europei guardano più a questi fatturati che alla bontà di un prodotto.
Questa è l'Unione Europea.
Evidentemente, l'Italia ha troppo poco peso a Bruxelles.
I fatti lo dimostrano.
La colpa di ciò è anche di larga parte del ceto politico italiano, il quale, troppo spesso, non fa gli interessi del nostro Paese nell'Unione Europea.
Basti ricordarsi del Partito Democratico che scelse di favorire l'olio d'oliva tunisino, danneggiando il nostro.
Questa è la condanna a morte del nostro Paese.
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