Il Milan non ha giocato male ma ha dimostrato tutti i limiti.
Serve una riflessione.
Si attacca tanto l'allenatore Stefano Pioli (nella foto) ma forse la colpa non è solo sua.
Ricordo che Pioli ha preso la squadra in corsa nel 2019, quando era in una situazione disastrosa, con la gestione di Marco Giampaolo.
L'ha rimessa in piedi.
Certamente, Pioli non ha vinto nulla.
Però, neppure Massimiliano Allegri, prima di arrivare al Milan, non ha mai vinto nulla.
Anche Carlo Ancelotti, prima di approdare al Milan nell'autunno del 2001, era considerato un "perdente di successo".
Dunque, anche Pioli potrebbe diventare un vincente.
Purtroppo, qui in Italia, quando si vince è merito della squadra e quando si perde è colpa dell'allenatore.
Il problema è rappresentato anche dalla situazione societaria.
Si deve capire se Elliott voglia investire nella società per una sua gestione duratura o se voglia semplicemente rimetterla in piedi per poi venderla a qualcun altro.
Questo fa la differenza negli investimenti.
Una società che investe per rendere una squadra vincente negli anni futuri programma gli investimenti per fare ciò.
Al contrario, una società che investe per rimettere in piedi una società si comporta in un altro modo, facendo piccoli investimenti per rendere la squadra presentabile per i potenziali acquirenti.
Questa incertezza non fa bene al Milan.
Per essere vincenti, serve una società che dia almeno l'idea della stabilità.
La società del Milan dà questa idea?
Pioli può anche sbagliare ma c'è anche dell'altro.
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