Come ho anche scritto su "Italia chiama Italia", seguo con un certo interesse ciò che sta facendo il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo (nella foto) con il suo Movimento Associativo degli Italiani all'Estero (MAIE).
Egli sta facendo ciò che per anni non è stato fatto per migliorare la condizione degli italiani sparsi nel mondo.
Oltre a ciò, si sta impegnando per la difesa della lingua e della cultura italiana nel mondo.
Mi viene in mente il caso dell'Uruguay, ove ho un'amica, Stephanie Caracciolo.
Nel 1942, il presidente uruguayano Alfredo Baldomir Ferrari rese l'insegnamento dell'italiano obbligatorio in Uruguay.
Nel 2007, i governi di sinistra di Frente Amplio hanno abolito la lingua italiana.
Questo non può essere accettato.
Infatti, deve essere ricordato che circa il 44% dei cittadini uruguayani è di origine italiana.
Per capire le cose, basti pensare ai nomi di certi personaggi famosi, come il presidente Alfredo Baldomir Ferrari, Juan Carlos Onetti e Fabián Carini.
Dunque, bisogna difendere l'italianità nel mondo.
L'italianità nel mondo ha lasciato forti tracce, anche molto antiche.
Per esempio, sapete che a Gibilterra si parla il llanito e che questa lingua altro non è che un pidgin in cui si fondono insieme inglese, spagnolo, maltese, ebraico, ligure ed italiano?
Infatti, i genovesi erano presenti a Gibilterra a partire già dal XVI secolo.
Negli USA, vi è uno slang denominato siculish, una sorta di pidgin usato dagli emigrati siciliani, in cui sono uniti termini inglesi alla lingua siciliana.
Dobbiamo pensare anche al fatto che i nostri connazionali emigrati e loro discendenti possano darci una mano nel risollevare codesto Paese.
Per esempio, si potrebbe favorire il turismo di ritorno.
I nostri connazionali emigrati ed i loro discendenti potrebbero venire qui in Italia e cercare i loro luoghi di origine.
Inoltre, laddove ci sono delle comunità italiane, l'imprenditoria del nostro Paese è favorita.
Questo favorirebbe l'economia del nostro Paese, che con il turismo e la cultura ha molto a che fare.
Dunque, gli italiani nel mondo sono una risorsa e bene sta facendo Ricardo Merlo a fare capire ciò.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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