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sabato 23 febbraio 2019

Il duomo di Teramo

Sono stato in Abruzzo, la terra di mio padre, e sono passato per Teramo.
Però, nelle volte in cui sono andato in Abruzzo, non ho mai avuto occasione di visitare il duomo di Teramo, una chiesa che nel 1902 fu inclusa tra i Monumenti nazionali italiani.
Dedicato a Santa Maria Assunta e a San Berardo, il duomo di Teramo risale al 1158, anno in cui il vescovo Guido II (che operò tra il 1123 ed il 1169) decise di dare un nuovo asilo alle reliquie del santo patrono della città, per l'appunto San Berardo (XI secolo-19 dicembre 1122), dopo la distruzione dell'antica cattedrale di Santa Maria Aprutiensis.
La chiesa in questione fu distrutta dal conte normanno di Conversano Roberto III di Loritello (morto il 15 settembre 1182).
La nuova cattedrale fu costruita prendendo colonne e materiali dalle rovine di antichi edifici romani, come i templi.
Terminata nel 1174, la cattedrale fu consacrata due anni dopo.
Fu costruita in stile romanico e aveva tre navate, facciata a salienti, copertura a capriate e tiburio ottagonale.
Tra il 1331 ed i 1335, il vescovo Niccolò degli Arcioni (morto nel 1355) fece ampliare l'edificio facendo abbattere le tre absidi e costruendo un nuovo corpo gotico leggermente fuori asse rispetto all'edificio originario.
Tra il XII ed il XIII fu eretto anche il campanile, che fu finito nel 1493 dall'architetto lombardo Antonio da Lodi.
L'antica sagrestia (posta tra l'organo ed il campanile) fu abbandonata nel 1594, con l'erezione della Sagrestia Nuova.
Nel XVIII secolo, il vescovo Tommaso Alessio de' Rossi (operante tra il 1731 ed il 1749) decise di adeguare la chiesa allo stile barocco.
Le colonne e le sei campate romaniche furono sostituite da due cupole sostenute da pilastri la copertura delle navate laterali fu elevata riducendo a due sole falde il tetto; fu stesa una decorazione a stucco, a sottolineare la maggiore uniformità tra il nucleo più antico e quello voluto dal vescovo degli Arcioni.
Furono aperti due portali minori accanto a quello principale e fu eretta la cappella di San Berardo, uno luogo in cui è ancora visibile codesto rifacimento.
Tra il 1932 ed il 1935, il sovraintendente Riccoboni decise di ridare alla cattedrale un aspetto medioevale.
Delle antiche colonne romane segnate dallo storico Niccola Palma (28 luglio 1777-20 ottobre 1840) rimasero solo la coppia vicino al transetto, oltre ad un capitello corinzio trasformato in acquasantiera.
Tra il 1935 ed il 1948, furono abbattuti gli edifici costruiti intorno al duomo.
Così, furono eliminate le varie stratificazioni storiche.
Il 29 agosto 1933, il vescovo Antonio Micozzi riaprì al culto la cattedrale e la dedicò a Santa Maria Assunta.
Nel 1955, Papa Pio XII (2 marzo 1876-9 ottobre 1958) elevò la cattedrale al rango di basilica minore.
Nel 1969, fu abbattuto l'Arco di Monsignore, il quale collegava il duomo al palazzo vescovile.
Esso fu voluto dal vescovo de' Rossi nel 1738.
Fu costruito anche uno zoccolo di cemento per consolidare il campanile.
L'8 settembre 2007, dopo nuovi restauri, il duomo è stato riaperto al culto.
Nel corso dei lavori sono stati ritrovati sotto il pavimento, e resi visibili al pubblico, la cripta intitolata a san Berardo e un cunicolo che dalla cripta stessa si dirige verso Piazza Martiri della Libertà. Il tunnel è lo stesso che è stato osservato nella citata piazza durante i lavori di rifacimento della relativa pavimentazione. Sono stati inoltre osservati resti di edifico precedenti sotto il pavimento nella parte prossima all'ingresso principale.
Quindi, possiamo definire la cattedrale un vero e proprio "libro di storia dell'edilizia", oltre che di fede.
Guardando il campanile, potrei dire: "C'è anche un po' di Lombardia. Questo è familiare".


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