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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 14 febbraio 2019

Lu castìu di Gradara/ Il castigo di Gradara

Quel giorno più non vi leggemmo avante-Gustave Doré (1832-1883) 
"Amor ch'a nullo amato amar perdona
mi prese del costui piacere sì forte
che come vedi ancor non mi abbandona.

Amor condusse noi ad una morte
Caina attente chi a vita ci spense
Queste parole da lor ci fuor porte.".

Dû Sciancatu 'n cor la spata...
comu la morti...certu 'n Gradara...
mali ancora ci faci...tantu...
cchiù a Paulu et Francisca...
accussì 'n aeternum...duru...
comu di Diu castìu...lu 'Nfernu...
pirchì sanza amuru lu Sacramentu...
cilibratu fu...et l'autri...
a vidiri 'n amuri...comu duluru.

Italiano:

"Amor ch'a nullo amato amar perdona
mi prese del costui piacere sì forte
che come vedi ancor non mi abbandona.

Amor condusse noi ad una morte
Caina attente chi a vita ci spense
Queste parole da lor ci fuor porte."

Dello Sciancato in cuor la spada...
come la morte...certo in Gradara...
male ancora fa...tanto...
più...a Paolo e Francesca...
così in eterno...duro...
Come di Dio castigo...l'Inferno...
perché senza amore il Sacramento...
celebrato fu..e gli altri...
a vedere in amore...come dolore.

Dante Alighieri (tra il 21 maggio ed il 21 giugno 1265-tra il 13 ed il 14 settembre 1321) fece bene a collocare la vicenda di Paolo e Francesca nel Canto V dell'Inferno della "Divina Commedia".
Quel pezzo famoso del canto in questione è l'epigrafe della mia poesia.
La vicenda riguardò Paolo Malatesta (1246-1285) e Francesca da Polenta (1259 o 1260-1285) ancora oggi ci tocca da vicino.
Francesca da Polenta fu la figlia del signore di Ravenna Guido il Vecchio (ante 1250-1310).
Questi la diede in sposa al figlio del signore di Rimini Mastin Malatesta (1212-1312), Giovanni, detto Gianciotto (tra il 1240 ed il 1244-1304).
Gianciotto era deforme sciancato.
Ora, il matrimonio tra i due fu fatto per procura e le veci di Gianciotto furono fatte dal fratello di questi, Paolo.
Purtroppo, la sorte fece un brutto scherzo.
Paolo e Francesca si innamorarono.
Gianciotto venne a sapere della cosa ed uccise il fratello e la moglie nel castello di Gradara, in Provincia di Pesaro-Urbino.
Si dice che il fantasma di Francesca sia presente nel castello (che visitai) nelle notti di plenilunio.
Ora, il binomio amore e morte fu abbastanza frequente nella grande storia.
Penso, per esempio, al re d'Inghilterra Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547), che fece morire due delle sei mogli.
Per certi versi, io non invidio chi è innamorato...vista la storia.
Questa è la mia riflessione per il giorno di San Valentino.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".