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sabato 16 febbraio 2019

Ilhan Omar e Rashida Tlaib debbono dimettersi

Su "L'Osservatore Repubblicano", ho trovato questo post:
"L'unico quotidiano a riportare la notizia che coinvolge due deputate islamiche al Congresso Usa è la Stampa. È evidente che non dovendo criticare Trump, un fatto gravissimo come le dichiarazioni contro gli ebrei ed Israele delle due deputate Ilhan Omar e Rashida Tlaib venga accolto nel più totale disinteresse.

L'antisemitismo sta emergendo come un problema nella nuova maggioranza democratica alla Camera degli Stati Uniti, dopo la polemica generata dalle dichiarazioni delle nuove deputate Ilhan Omar (D-MN) e Rashida Tlaib (D-MI), le prime due donne musulmane elette al Congresso.

Rashida Tlaib (D-MI) scrisse un editoriale nel 2006 per il portale digitale di Louis Farrakhan, “Final Call”, che pubblica regolarmente contenuti antisemiti, secondo un nuovo report del giornalista freelance Jeryl Bier. Farrakhan, il leader della “Nation of Islam”, è da tempo conosciuto per essere un fervido antisemita. Per farvi un’idea, nel febbraio 2006, alcuni mesi prima della pubblicazione del pezzo di Tlaib, accusò gli ebrei di promuovere l'omosessualità per danneggiare la comunità afro-americana.

Tlaib ha subito molte critiche dalla sua elezione per i suoi stretti legami con gli attivisti palestinesi antisemiti e il suo sostegno ai vari movimenti di boicottaggio contro Israele. A gennaio, ha partecipato a una cena con l'attivista palestinese Abbas Hamideh, che ha definito Israele "un'identità terrorista" e ha paragonato l'ideologia di fondo dello stato ebraico a quella dell'ISIS.

Ilhan Omar viene dal Minnesota e ha origini somale. Domenica, commentando via Twitter le radici dell'influenza di Israele sulla politica americana, aveva scritto che dipendeva tutto dai "Benjamins baby", ossia i biglietti da cento dollari, affermato che i membri del Congresso erano stati pagati per sostenere Israele.
Omar ha anche twittato: "Tutto ruota attorno ai "Benjamins baby" in risposta a un commento del critico israeliano di sinistra Glenn Greenwald, in cui si lamentava che il Congresso in generale, e in particolare i Repubblicani, sostenevano Israele. Quando le hanno chiesto di spiegare chi dava questi soldi per condizionare il dibattito, lei aveva puntato il dito contro l'AIPAC, cioè l'American Israel Public Committee, la lobby che difende gli interessi dello Stato ebraico a Washington.

La risposta di Omar ha innescato un torrente di critiche, anche da parte di esperti di sinistra critici nei confronti di Israele. Omar non ha tuttavia mai riconosciuto che ciò che aveva detto e scritto fosse, in qualche modo, antisemita od offensivo.

La Speaker della Camera Pelosi è intervenuta, pretendendo le scuse, che sono arrivate poco dopo sempre via Twitter: "L'antisemitismo è reale e io sono grata agli alleati e colleghi ebrei, che mi stanno istruendo sulla storia dolorosa dei troppi atti antisemiti. La mia intenzione non è mai quella di offendere il mio elettorato o gli ebrei americani nel loro complesso. Dobbiamo tutti riflettere sulle nostre critiche, come mi aspetto che la gente mi ascolti quando altri mi attaccano per la mia identità. Perciò mi scuso inequivocabilmente".

Quindi Omar ha aggiunto: "Nello stesso tempo, riaffermo il ruolo problematico dei lobbisti nella nostra politica, che siano l'AIPAC, la NRA o l'industria dell'energia fossile. È andata avanti troppo a lungo, e dobbiamo essere disposti ad affrontarla".

Il tweet originale, a cui rispondeva Omar, era stato scritto dal giornalista Glenn Greenwald, che aveva notato le minacce di punizione da parte del leader repubblicano Kevin McCarthy contro Omar e Tlaib, di origini palestinesi, per le loro critiche contro Israele: "È sorprendente come alcuni politici americani siano pronti a difendere una nazione straniera, anche se ciò significa attaccare la libertà di parola degli americani”, ha scritto Greenwald.

Martedì il presidente Donald Trump ha ripreso il discorso sulla polemica che circonda le dichiarazioni antisemite della rappresentante Ilhan Omar, che si è scusata lunedì per volere dei leader democratici, ma ha mantenuto i suoi incarichi in commissione.

Trump ha detto a una riunione del Gabinetto aperta ai giornalisti: "Penso che [la Omar] dovrebbe dimettersi dal Congresso o dovrebbe certamente rassegnare le dimissioni dalla Commissione Affari Esteri." Omar si è effettivamente scusata ma ha promesso di continuare a criticare l'American Public Affairs Committee (AIPAC), l'organizzazione di lobbying pro-Israele che ha falsamente accusato di pagare membri del Congresso per sostenere Israele.

La Leadership democratica alla Camera ha rilasciato una dichiarazione lunedì pomeriggio, condannando la rappresentante Ilhan Omar e definendo i suoi commenti antisemiti "profondamente offensivi" e sollecitandola a scusarsi immediatamente per i suoi "commenti offensivi". “Saremo sempre forti sostenitori di Israele al Congresso perché comprendiamo che il nostro sostegno si basa su valori condivisi ed interessi strategici. Le critiche legittime alle politiche di Israele sono protette dai valori della libertà di parola e del dibattito democratico che gli Stati Uniti ed Israele condividono", hanno detto i leader democratici della Camera in una dichiarazione congiunta. "Ma l'uso da parte della rappresentante Omar di pregiudizi antisemiti e accuse pregiudizievoli sui sostenitori di Israele è profondamente offensivo. Condanniamo queste osservazioni e chiediamo al membro del Congresso Omar di scusarsi immediatamente per questi commenti offensivi".

La domanda che tutti si pongono è: un partito democratico sempre più progressista diventerà costantemente più antisemita? La leadership democratica pare voler affrontare la questione a colpi di tweet e scuse… insomma a parole! Trump, a differenza del Partito Democratico, non esige le scuse ma pretende le dimissioni.

Su FoxNews di oggi, www.foxnews.com/.../democrats-have-abandoned... Andrew Stein, storico democratico ebreo di New York, con dolore, dice che “...i democratici hanno abbandonato Israele, gli ebrei dovrebbero abbandonare i democratici…
”.


Le rappresentanti democratiche americane Ilhan Omar e Rashida Tlaib debbono dimettersi.
Queste due persone hanno detto delle cose che con la democrazia americana non c'entrano nulla.
Esse hanno espresso frasi antisemite e per questo debbono dimettersi.
Infatti, le loro posizioni contro gli ebrei ed Israele offendono non solo gli ebrei americani ma anche tutti coloro che credono nella democrazia e nella libertà.
I Democrats debbono fare pressioni per farle dimettere.
Concordo con Andrew Stein, che ha affermato che "...i democratici hanno abbandonato Israele, gli ebrei dovrebbero abbandonare i democratici".
Non è una questione di "fanatismo cristiano" o di "filo-sionismo spinto".
Infatti, è una questione di principio.
Ricordiamoci di Malcom X e della "Nation id Islam"
I Democrats debbono fare una scelta tra la democrazia ed i fanatismi.

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