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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 10 dicembre 2017

Vittore Soranzo, riformatore o eretico?


Oggi, vi parlo del caso di Vittore Soranzo.
Nato a Venezia il 26 luglio 1500, Soranzo fu vescovo di Bergamo dal 18 gennaio 1547 al 20 aprile 1558, dopo essere stato condannato e deposto per eresia poco prima della sua morte, avvenuta il 14 maggio dello stesso anno.
Soranzo fu una figura controversa.
Egli fece parte di un gruppo di religiosi vicini a Juan de Valdes (1505-1541), il quale sosteneva che si dovesse riformare la Chiesa su principi luterani senza arrivare a rompere con Roma.
I religiosi d questo gruppo, denominati "spirituali", in seguito si riunì attorno alla figura del cardinale Reginald Pole (3 marzo 1500-17 novembre 1558).
Il libro importante di questo gruppo fu il "Beneficio di Cristo", un'opera di un tale Benedetto Fontanini (1495-1556), il quale fu un abate di Mantova che conobbe Juan de Valdes.
Ora, Soranzo fu nominato vescovo di Bergamo il 18 gennaio 1547.
Egli ebbe un carattere molto forte e dimostrò da subito le sue idee.
All'epoca dei fatti, la diocesi bergamasca non era in buone condizioni.
Vi era una povertà diffusa ed il clero locale non sempre operava correttamente.
Nelle valli vi erano preti che non vestivano l'abito talare, che non sapevano celebrare la messa, per la scarsa formazione, che prestavano il denaro ad usura, che giocavano d'azzardo e che, addirittura, bestemmiavano.
Alcuni preti vivevano anche in concubinato.
Così, egli iniziò ad adoperarsi per una riforma ma lo fece in modo discutibile, mettendo nelle parrocchie preti vicini al luteranesimo, come nel caso di don Ambrogio da Carona, che fu insediato nella parrocchia di Sarnico e che in seguito fuggì in Valtellina con la moglie ex-suora.
Egli fece parroco di Alzano don Gian Piero Faceti, detto Parisotto, il cui luteranesimo e il matrimonio segreto con suor Dorotea, al secolo Mobilia Sonzogno, del monastero benedettino di San Fermo, erano tuttavia ormai trapelati.
Promosse il catechismo in volgare, per istruire i fedeli, ed impose ad ogni prete di possedere una Bibbia.
Difese anche personaggi che mettevano in discussione il culto dei santi.
Tutte queste cose che fece non piacquero a Roma.
Nel 1555, fu eletto Papa il cardinale Gianpiero Carafa (28 giugno 1476-18 agosto 1559), con il nome di Paolo IV.
Questi iniziò una vera "caccia all'eretico" ed attaccò proprio gli "spirituali".
Il cardinale Giovanni Morone (25 gennaio 1509-1 dicembre 1580) fu incarcerato.
Il cardinale Reginald Pole fu richiamato a Roma, per essere processato,  ma egli era in Inghilterra, protetto dalla regina Maria I Tudor (18 gennaio 1516-17 novembre 1558).
Anche Soranzo fu preso di mira ma la Repubblica di Venezia lo protesse in quanto patrizio.
Così, fu processato in contumacia e condannato deposto il 20 aprile 1558 ma morì prima che la condanna potesse essere applicata il 14 maggio 1558.
Ora, Soranzo è ancora oggi una figura controversa.
Già nel 1551 egli fu processato per eresia ma il Papa Giulio III (10 settembre 1487-23 marzo 1455) lo assolse.
A mio modo di vedere, egli cercò veramente di migliorare una situazione precaria ma lo fece sbagliando nel metodo, poiché quanto fece avrebbe creato altre divisioni nella Chiesa.
Il caso di Soranzo dimostra ancora oggi che tra il protestantesimo e cattolicesimo del XVI secolo non furono così marcate, come si è sempre fatto credere.
Si potrebbe trarre una lezione da ciò nei giorni nostri?




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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa immagine presa dalla pagina Facebook di Fratelli d'Italia.