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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 19 ottobre 2014

Sinodo, ricordiamoci che per il divorzio ci giocammo l'Inghilterra

Cari amici ed amiche,

il Sinodo della Famiglia voluto da Papa Francesco è finito con l'approvazione della "Relatio Synodi" .
L'approvazione è però avvenuta con la maggioranza qualificata (due terzi dell'assemblea) per 59 dei 62 paragrafi.
Per i tre paragrafi rimanenti, l'approvazione è avvenuta con maggioranza semplice.
Questi tre paragrafi riguardano i gay, la comunione spirituale per i divorziati risposati e l'ammissione alla Comunione per i divorziati risposati.
Ora, i "modernisti" che vogliono aprire la Chiesa ai divorziati ricordino che per un divorzio noi cattolici ci giocammo l'Inghilterra.
Mi riferisco alla storia di re Enrico VIII, che nel 1534 ruppe con la Chiesa romana e prese il controllo della Chiesa inglese.
Per avere detto no al divorzio del re, Papa Clemente VII perse l'obbedienza dell'Inghilterra.
Certo, alcune motivazioni politiche del re d'Inghilterra erano valide e giuste ma il Papa stava difendendo l'indissolubilità del matrimonio, un matrimonio che (magari) non si sarebbe dovuto celebrare (visto il precedente matrimonio di Caterina d'Aragona con il fratello maggiore di re Enrico VIII, il principe Arturo, e visto il dubbio sul fatto che ella potesse averlo consumato) ma che per il Papa e per la Curia romana era legittimo.
Il Papa non è colui che per mandato di Cristo ha il potere di sciogliere e di legare?
Ora, per difendere l'indissolubilità del matrimonio, si fece questo enorme sacrificio di perdere l'obbedienza di una delle più gloriose Chiese d'Europa e della morte di tanti innocenti cattolici a causa di ciò.
Nessuno vuole precludere ai cattolici divorziati il diritto di essere cristiani e di fare parte della Chiesa.
Però, se concedesse ai divorziati il diritto di partecipare al sacramento della Comunione senza avere fatto almeno un lungo cammino penitenziale in precedenza la Chiesa sconfesserebbe sé stessa ed equivarrebbe a sputare sulle tombe di martiri come San Tommaso Moro.
Riguardo agli omosessuali, nessuno vuole cacciarli dalla Chiesa.
Però, è ovvio che essi non possano sposarsi.
La "Relatio Synodi" (punto 55) dice: "Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia"e "Gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza".
Mi sembra che non ci sia niente di nuovo.
Cordiali saluti.









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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.